Il cavo per iPhone di Aukey con un orientamento diverso dal solito (Aukey)

Un cavo caricabatteria per l’iPhone diverso

I cavetti si rompono sempre nel punto in cui si piegano, giusto? Forse la soluzione è un cavetto che non ha bisogno di piegarsi

Un buon cavetto per collegare gli iPhone a caricabatterie e computer deve avere soprattutto una qualità: non rompersi. Nonostante i grandi progressi fatti per darci cavetti più resistenti – come questi – a tutti capita prima o poi di trovarsi con un cellulare che non si carica più e un cavetto rotto proprio sotto il connettore, dove inizia il cavo vero e proprio. Si rompono quasi sempre lì, i cavetti, nel punto in cui il cavo si piega “a L” per adattarsi alle posizioni in cui teniamo il cellulare mentre siamo alla scrivania o a letto. Si rompono e noi ci riduciamo ad aggiustare sprecando rotoli di nastro isolante.

Secondo Steven John di The Strategist, la sezione dedicata alle recensioni di acquisti sul New York Magazine, il problema è che abbiamo sempre affrontato il problema nel modo sbagliato: invece che concentrarci su cavetti che resistano quando vengono piegati, avremmo dovuto pensare da subito a cavetti che non hanno bisogno di essere piegati “a L”: cavetti che sono già “a L”. Quello di Aukey ha il cavo che è orientato di 90 gradi rispetto alla direzione del connettore. Cioè fatto così:

Questa semplice modifica al classico modello di cavetto fa sì che se avete il telefono in carica ma volete usarlo lo stesso anche stando a letto, potete farlo senza mettervi in posizioni scomode. È molto comodo anche se state usando una app, ad esempio un gioco, che richiede che teniate il telefono orientato in orizzontale.

È lungo un metro, è rivestito di nylon intrecciato (comunque un materiale resistente) e su Amazon potete acquistarne due per 17 euro. Ci sono in rosso e in nero.

Se invece volete restare sul design tradizionale, ma comunque usare un cavetto più resistente della media, provate con quelli linkati qui sotto:

I migliori cavi caricabatterie per iPhone

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Disclaimer: su alcuni dei siti linkati negli articoli con il tag Consumismi il Post ha un’affiliazione e ottiene una piccola quota dei ricavi, senza variazioni dei prezzi. Ma potete anche cercare le stesse cose su Google.

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