L’Unione Europea ha rinnovato le sanzioni alla Russia (col voto favorevole dell’Italia)

(Sean Gallup/Getty Images)
(Sean Gallup/Getty Images)

Il Consiglio dell’Unione Europea ha deciso di rinnovare per altri sei mesi le sanzioni alla Russia introdotte nel marzo 2014 per avere sostenuto l’invasione dell’Ucraina orientale. Le sanzioni interessano in tutto 155 persone e 44 società vicine al governo russo, che non possono entrare nel territorio della UE e i cui beni europei sono stati sequestrati. Motivando il rinnovo, il Consiglio ha scritto che «un’analisi della situazione attuale ha concluso che il regime sanzionatorio non va modificato».

Il Consiglio è uno dei organi legislativi dell’UE insieme al Parlamento. Ne fanno parte tutti i governi dei 28 stati, che a seconda del tema vengono rappresentati dal membro competente. Buona parte delle decisioni del Consiglio viene presa all’unanimità, e così è stato anche per il rinnovo delle sanzioni. Significa che ha votato a favore anche il governo italiano, che in passato si era detto contrario al «rinnovo automatico» e lasciato intendere che il regime sanzionatorio fosse troppo duro. Nel tempo il Movimento 5 Stelle e soprattutto la Lega hanno sviluppato contatti e legami ufficiali e ufficiosi con pezzi della classe dirigente russa legata al presidente Vladimir Putin.

Una fonte diplomatica italiana di David Carretta, un giornalista molto esperto di cose europee, ha motivato il voto spiegando che «abbiamo promosso un’azione quanto più circoscritta e mirata» e che il governo «continua ad ispirare il suo approccio alla Federazione Russa al principio del “doppio binario”: in parallelo alla fermezza, riteniamo opportuno mantenere e sviluppare ulteriormente il dialogo».