Il Giappone ha chiesto la fine del divieto di cacciare balene

Una balena cacciata da una flotta giapponese a Chiba, nel 2007
(Koichi Kamoshida/Getty Images)
Una balena cacciata da una flotta giapponese a Chiba, nel 2007 (Koichi Kamoshida/Getty Images)

Il Giappone ha chiesto che venga ritirato il divieto di cacciare le balene per scopi commerciali, come stabilito dall’IWC, la Commissione internazionale per la caccia alle balene, con una Convenzione internazionale entrata in vigore nel 1986. La Convenzione permette la caccia per scopi scientifici, stabilendo soglie che variano di anno in anno; il Giappone ha sempre usufruito di tale permesso ed è stato accusato da Australia e Nuova Zelanda di averlo violato, pescando molte più balene di quelle consentite.

Ora il Giappone sostiene che alcune specie di balene abbiano una popolazione sufficiente da consentirne la caccia sostenibile. Ha chiesto di istituire un comitato dedicato alla pesca della balena (inclusa quella commerciale e quella per la sussistenza dei popoli aborigeni) e che dal 2020 in poi gli stati membri approvino le quote di caccia con una maggioranza semplice anziché quella degli attuali due terzi, cosa che faciliterebbe l’approvazione delle sue richieste. Alcuni paesi, come l’Australia e la Nuova Zelanda, e i gruppi animalisti si sono opposti alla richiesta, dicendo che l’IWC dovrebbe rafforzare i divieti di caccia alle balene, e non allentarli.