Il leader del primo partito polacco ha detto che l’Europa ha una «malattia sociale»

Facendo riferimento probabilmente all'allargamento dei diritti civili per le donne e le coppie omosessuali

(JANEK SKARZYNSKI/AFP/Getty Images)
(JANEK SKARZYNSKI/AFP/Getty Images)

Domenica, durante un comizio, il leader del primo partito polacco, Jarosław Kaczyński, ha paragonato l’estensione dei diritti civili in Europa a una «malattia» da cui la Polonia deve difendersi.

Kaczyński è il capo di Diritto e Giustizia, un partito di destra radicale che guida il governo dal 2015, e che negli ultimi anni ha spesso litigato con l’Unione Europea. Nel giro di pochissimo tempo ha approvato diverse leggi contro la libertà di stampa, i diritti delle donne, e una riforma – molto contestata dalla UE – che di fatto consentirà al governo di controllare i giudici della Corte Suprema. Di fatto oggi la Polonia è considerato uno stato semi-autoritario.

In Polonia è anche diffuso un cattolicesimo molto rigido che ha diverse conseguenze sulla vita nazionale, e che Diritto e Giustizia ha promesso di difendere. Nel suo comizio di ieri alla convention del partito, Kaczyński si riferiva proprio a questo: ha spiegato che la Polonia ha aderito alla UE perché «era il modo più rapido per raggiungere gli stessi standard di vita» degli altri paesi europei, ma ha aggiunto che la Polonia continuerà a difendere i “valori tradizionali”: «Non dovremmo ripetere gli errori dell’Occidente e infettarci con la malattia sociale che laggiù è diffusissima». Kaczyński si riferiva con ogni probabilità ai diritti concessi alle coppie gay e alla possibilità di interrompere la gravidanza, diventati la norma in moltissimi paesi dell’Europa occidentale.

Diritto e Giustizia è ancora molto popolare nel paese e al momento è considerato il netto favorito per le elezioni europee del maggio 2019.