Il più grande editore di tabloid negli Stati Uniti sta collaborando alle indagini su Trump e per questo avrà l’immunità

David Pecker. (AP Photo/Marion Curtis)
David Pecker. (AP Photo/Marion Curtis)

David Pecker, il presidente di American Media Inc. il più grande editore statunitense di tabloid, ha trovato un accordo con i procuratori federali di New York che stanno indagando sulle spese del comitato elettorale di Donald Trump, soprattutto riguardo i pagamenti verso due donne che dicono di aver avuto relazioni con il presidente mentre lui era sposato. È la storia al centro dell’inchiesta per la quale pochi giorni fa si è dichiarato colpevole Michael Cohen, storico avvocato di Trump, che ha peraltro implicato direttamente lo stesso presidente nel reato federale da lui commesso. Trump ha detto che non sapeva nulla dei pagamenti, ma è una bugia; e c’è una registrazione in cui lo si può ascoltare discuterne con Cohen. Il caso è indipendente dalle indagini sulla Russia coordinate dal procuratore speciale Robert Mueller.

Pecker ha avuto un ruolo importante in questa storia: così come Cohen, era un amico e alleato di Trump fin dagli anni Novanta, e durante la campagna elettorale aiutò Trump usando il tabloid National Enquirer per comprare i diritti sulla storia di Karen McDougal, una modella di Playboy che sostiene di aver avuto una relazione con Trump, per non pubblicarla mai ed evitare così che diventasse pubblica. Non è chiaro se a Pecker sia stata garantita l’immunità in base alle informazioni che ha già fornito agli investigatori o se stia ancora collaborando. Negli Stati Uniti è illegale che le aziende spendano soldi in collaborazione con i candidati o i loro comitati elettorali allo scopo di influenzare i risultati elettorali.