Il caso della bambina scomparsa a Serle, vicino a Brescia

Da mercoledì si cerca Iuschra Gazi: ha 12 anni, è affetta da autismo e si è persa in un'area boschiva piena di grotte

(ANSA/UFFICIO STAMPA CNSAS)
(ANSA/UFFICIO STAMPA CNSAS)

Da quattro giorni sono in corso le ricerche di Iuschra Gazi, una bambina di 12 anni che risulta dispersa in provincia di Brescia. Gazi, figlia di genitori originari del Pakistan, è affetta da autismo e giovedì 19 luglio si è persa sull’altopiano di Cariadeghe, nel territorio del comune di Serle, in provincia di Brescia. Si trovava lì per una gita organizzata dalla FOBAP, la Fondazione bresciana Assistenza psicodisabili. Le operazioni sono rese particolarmente difficili da una serie di ragioni.

Per prima cosa, l’area in cui si è persa Gazi è piena di boschi e ci sono anche pericolosi crepacci e molte grotte: i giornali parlano di «22 chilometri di grotte in parte esplorabili», alcune censite e altre no, in cui la ragazza potrebbe essere andata per cercare rifugio per il maltempo di questi giorni. In gran parte dell’area in cui Gazi risulta dispersa la ricezione dei telefoni cellulari è inoltre scarsa o assente. Un altro problema, ha raccontato SkyTg24, è che a causa della sua condizione la bambina di solito non risponde agli estranei. Repubblica ha scritto: «Molti nei telefoni [dei soccorritori] hanno un messaggio vocale registrato da Midliton per la figlia. Vengono anche diffuse le musiche dei cartoni preferiti da Iuschra, nella speranza di attirare la sua attenzione».

Il Giornale di Brescia ha scritto che finora è stata «bonificata» – cioè controllata interamente – un’area di 750 ettari, cioè di 7,5 chilometri quadrati, senza che si siano trovate tracce della bambina. Ai soccorsi partecipano 284 persone fra membri della Protezione Civile, del Soccorso Alpino e delle Guardie Forestali, oltre a trenta speleologi e 40 cani molecolari, che fanno parte delle unità cinofile e sono appositamente addestrati per la ricerca di persone. Per le ricerche sono stati usati anche due elicotteri e due droni.

Paolo Bonvicini, sindaco di Serle (un comune di circa tremila abitanti) ha invitato i cittadini a non unirsi alle operazioni di ricerca per «evitare ulteriori problemi e di generare caos». Chi dovesse avere informazioni utili è stato invitato a chiamare il 112 o il numero 03/06898676. Bonavicini ha anche detto che «le ricerche proseguiranno fino a lunedì mattina con queste modalità».

Nel 2011 nelle grotte vicino a Serle rimase intrappolata per circa due giorni Anna Bonini, una speleologa bresciana. Stava facendo una spedizione con gli amici e, ha scritto ANSA, «rimase bloccata a 250 metri di profondità, perché ferita, nella grotta ‘Omber del bus del zel’, un antro che si sviluppa per 20 km con un dislivello di 400 metri». Fu poi trovata e soccorsa.