L’ex presidente sudcoreana Park Geun-hye è stata condannata ad altri 9 anni di carcere, che si aggiungono ai 24 che sta già scontando

L'ex presidente della Corea del Sud, Park Geun-hye (Jeon Heon-Kyun-Pool/Getty Images)
L'ex presidente della Corea del Sud, Park Geun-hye (Jeon Heon-Kyun-Pool/Getty Images)

L’ex presidente sudcoreana Park Geun-hye – che si era dimessa nel marzo 2017 dopo essere stata incriminata per corruzione – è stata condannata ad altri 8 anni di carcere, che si aggiungono ai 24 per cui era stata condannata ad aprile per abuso di potere e coercizione. Lo ha deciso una corte coreana: 6 anni di condanna sono per aver accettato fondi illegali dall’intelligence coreana, 2 anni per aver interferito nelle elezioni. Park, la prima presidente donna della Corea del Sud, si è sempre dichiarata innocente e ha deciso di non partecipare ai processi.

Le condanne nei confronti di Park sono legate a un grosso scandalo di corruzione in cui era implicata insieme a Choi Soon-sil, una sua amica e confidente di lunga data. Secondo i magistrati, Choi avrebbe gestito svariati milioni di euro ricevuti da grandi società e dirigenti di azienda sudcoreani, facendoli passare per donazioni per alcune sue fondazioni usate come copertura. Choi è stata accusata di avere utilizzato i suoi stretti legami con Park per fare pressioni sulle grandi conglomerate (“chaebol” in coreano) per ottenere il denaro.