In India 17 uomini sono stati incriminati per lo stupro collettivo di una ragazzina di 12 anni

La protesta silenziosa di un gruppo di studentesse contro gli stupri e gli omicidi di ragazze nello stato indiano di Jharkhand, a Ranchi, la capitale dello stato, l'8 maggio 2018 (AP Photo)
La protesta silenziosa di un gruppo di studentesse contro gli stupri e gli omicidi di ragazze nello stato indiano di Jharkhand, a Ranchi, la capitale dello stato, l'8 maggio 2018 (AP Photo)

A Chennai, in India, diciassette uomini sono stati incriminati per lo stupro – collettivo e ripetuto nel corso di sette mesi – di una ragazzina di dodici anni. Tra gli uomini – di età dai 23 ai 66 anni – ci sono guardie giurate, operatori di ascensori e idraulici che lavoravano nello stesso edificio dove viveva la ragazzina, che veniva ripetutamente aggredita, sedata e portata in zone isolate dell’edificio come seminterrati, un terrazzo, una palestra o i bagni pubblici, per essere stuprata.

È solo uno dei moltissimi casi di stupro di gruppo in India degli ultimi anni, alcuni particolarmente brutali e violenti: nel 2016 in media un centinaio di donne ogni giorno in India denunciò uno stupro, ma in molti casi gli stupri non vengono denunciati per il timore di ripercussioni. In questi giorni di grande caldo, per esempio, diverse donne preferiscono bere il meno possibile per non essere costrette a usare i bagni pubblici, dove rischiano di essere violentate. Gli stupri sistematici delle donne in India sono considerati da alcuni «il più vasto abuso dei diritti umani in corso sulla Terra».