Almeno dieci persone sono state uccise nel nord-est del Mali, vicino al confine con il Niger

Soldati del Mali in una zona centrale del paese, 2 settembre 2017
(DAPHNE BENOIT/AFP/Getty Images)
Soldati del Mali in una zona centrale del paese, 2 settembre 2017 (DAPHNE BENOIT/AFP/Getty Images)

Domenica 15 luglio almeno dieci persone sono state uccise nel nord-est del Mali, vicino al confine con il Niger. Negli ultimi mesi in questa zona sono morte più di cento persone e tra loro molti civili, a causa degli scontri tra jihadisti che hanno giurato fedeltà allo Stato Islamico (o ISIS) e due gruppi composti prevalentemente da tuareg, Gatia e Msa, talvolta sostenuti dalla coalizione internazionale “Barkhane”, guidata dalla Francia, e dall’esercito maliano.

Domenica, hanno fatto sapere fonti locali, «uomini armati affiliati alla rete criminale che opera lungo il confine Mali-Niger hanno preso d’assalto» un villaggio a ovest di Ménaka, nella regione di Gao, «e hanno aperto il fuoco contro i civili». L’attacco è stato confermato anche da un funzionario di Ménaka che ha spiegato come gli assalitori fossero in moto: l’attacco è avvenuto in un mercato, ha detto, e sono morte 14 persone. Sono state bruciate anche delle auto e delle moto. Altre fonti parlano invece di 12 morti.