La Marmolada passerà dal Veneto al Trentino
I confini settentrionali tra Belluno e Trento sono stati revisionati da una decisione dell'Agenzia del Territorio, il Veneto ha annunciato che farà ricorso
L’Agenzia del Territorio ha disposto una variazione dei confini settentrionali tra il Veneto e il Trentino-Alto Adige, facendo passare l’intero ghiacciaio del gruppo montuoso della Marmolada, il più alto delle Dolomiti, dalla provincia di Belluno a quella autonoma di Trento. La variazione è stata stabilita in base a un decreto presidenziale del 1982 firmato dall’allora Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, che però era stato superato da un protocollo di intesa firmato nel 2002 dall’allora presidente della provincia di Trento, Lorenzo Dellai, e dall’ex governatore veneto Giancarlo Galan.
Con i nuovi confini — coincidenti con l’ex confine di Stato tra l’Impero Austro Ungarico e il Regno d’Italia — il massiccio della Marmolada passa quindi dal comune bellunese di Rocca Pietore a quelli trentini di Canazei e Vigo di Fassa; Rocca Pietore ha mantenuto solamente il perimetro della stazione di arrivo della funivia in Punta Rocca, a quota 3265 metri. Il governatore del Veneto Luca Zaia ha contestato la variazione e ha dichiarato che ricorrerà in tutte le sedi per difendere il vecchio confine, gli impianti di risalita e le attività economiche venete presenti nel massiccio. Zaia contesterà l’Agenzia del Territorio per aver effettuato la variazione il 24 maggio scorso, quando il nuovo governo non era ancora stato formato, e in presenza di un contenzioso ancora in corso tra Veneto e Trento presso il Consiglio di Stato.
Il sindaco di Canazei, Silvano Parmesani, ha detto invece: «È un successo per tutto il Trentino, ora si può cominciare una nuova fase. Se il Veneto ha compreso la decisione dell’Agenzia del Territorio e accetta che i confini siano quelli definiti dal decreto Pertini, allora possiamo sederci intorno a un tavolo in maniera tranquilla avendo sgomberato uno dei temi che ci hanno diviso».