Matteo Salvini dice che ci conviene se l’Austria chiude i confini

«A guadagnarci saremo noi, perché sono più gli altri a venire da noi che non viceversa», ha detto rispondendo alla minaccia del cancelliere austriaco di chiudere il passo del Brennero

(PROFILO TWITTER MATTEO SALVINI)
(PROFILO TWITTER MATTEO SALVINI)

La soluzione della crisi di governo tedesca ha già iniziato a produrre risultati nel resto d’Europa. Ieri, dopo l’annuncio da parte di Angela Merkel di un accordo per adottare politiche più severe sugli arrivi di migranti in Germania, il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha detto che se i tedeschi proseguiranno nei loro piani – che avranno come effetto secondario l’aumento dei migranti che resteranno o saranno rimandati in Austria – il suo governo potrebbe essere costretto a “intraprendere misure” lungo il suo confine meridionale, quello su cui si affaccia anche l’Italia.

Significa in altre parole che l’Austria è tornata a minacciare di aumentare i controlli al passo del Brennero, il principale punto di passaggio tra Austria e Italia, in modo da bloccare completamente il flusso di migranti che cercano di attraversare irregolarmente il confine: e quindi di aumentare il numero dei migranti che resteranno o saranno rimandati in Italia. Il ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini gli ha risposto quasi subito affermando di non essere affatto preoccupato. Se l’Austria dovesse chiudere i confini, secondo Salvini:

«A guadagnarci saremo noi, perché sono più gli altri a venire da noi che non viceversa»

La stessa affermazione era stata fatta due anni fa dall’allora ministro dell’Interno del governo Renzi, Angelino Alfano, secondo cui nei primi mesi del 2016 erano stati più i migranti ad arrivare dall’Austria all’Italia che viceversa. Non è chiaro come sia cambiata la situazione da allora, anche perché non vengono diffuse cifre ufficiali sugli attraversamenti della frontiera italo-austriaca.

Quello che sappiamo però è che diverse migliaia di migranti, una volta arrivati in Italia, cercano di raggiungere il Nord Europa attraversando il confine francese a Ventimiglia, in Liguria, o i varchi alpini come il passo del Brennero, al confine con l’Austria. Alcuni riescono a passare, mentre altri vengono respinti alla frontiera. Secondo dati della polizia del Tirolo parliamo di numeri bassissimi: ci sono stati 65 respingimenti a gennaio, 52 a febbraio e 26 a marzo. Difficile dire quanti invece siano riusciti a passare. Secondo i dati dell’UNHCR pubblicati oggi da Repubblica, nel 2017 in Germania sono stati identificati circa 20 mila migranti che avevano fatto la loro prima richiesta d’asilo in Italia e che quindi, in qualche maniera, erano riusciti ad attraversare la frontiera con la Francia o l’Austria per poi arrivare in Germania.

Questo flusso, però, si è ridotto molto nell’ultimo periodo. «I movimenti secondari in questi mesi sono minimi», ha spiegato a Repubblica Carlotta Sami, portavoce dell’UNHCR per il Sud Europa. «I migranti che escono dall’Italia diretti verso il Nord Europa sono in gran parte bloccati ai confini. C’è un movimento residuale sulla rotta balcanica, ma di poche migliaia di persone». Non esistono invece cifre che indichino il numero di migranti che fanno il percorso opposto e ritornano in Italia. Il Post ha chiesto al ministro Salvini se è in possesso di statistiche che dimostrino la sua affermazione, ma non ha ancora ricevuto risposta.

La minaccia dell’Austria di chiudere completamente i suoi confini ai migranti è una conseguenza dell’accordo raggiunto in Germania tra la cancelliera Angela Merkel e il suo ministro dell’Interno, Horst Seehofer, che chiedeva maggiori controlli alle frontiere. Per evitare una crisi di governo, Merkel ha accettato parte delle richieste del suo ministro dell’Interno. I dettagli dell’accordo non sono ancora chiari, ma a quanto sembra il governo tedesco costruirà lungo i confini dei “centri di trasferimento” che avranno il compito di valutare se i migranti che entrano nel paese hanno diritto a fare richiesta d’asilo in Germania e, in caso contrario, provvederà a rimpatriarli nel paese da dove hanno fatto ingresso.

Se questa decisione venisse applicata in maniera rigida, significherebbe che il flusso di migranti che dall’Italia si muovono verso la Germania, che non sappiamo esattamente quanto è consistente, si bloccherebbe in Austria. Per questa ragione il cancelliere Kurz ha annunciato maggiori controlli lungo i confini meridionali, in modo da evitare che il suo paese si trasformi in una “trappola” in cui i migranti rimangono bloccati. Aumentare i controlli ai confini, però, rischia tra le altre cose di avere severe conseguenze economiche. Il passo del Brennero è una delle principali arterie di comunicazione tra Nord e Sud Europa e le misure necessarie a impedire completamente il passaggio dei migranti produrrebbero inevitabilmente difficoltà e disagi per chi deve attraversare il confine. Sarebbe inoltre una violazione del trattato di Schengen, che garantisce la libertà di circolazione per persone e merci all’interno dell’Unione Europea.