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  • Domenica 1 luglio 2018

La nuova, spettacolare evasione di Redoine Faïd

Un criminale francese è riuscito a scappare da un carcere vicino a Parigi a bordo di un elicottero, e non è la prima volta che fa una cosa simile

L'elicottero Alouette II con cui il rapinatore francese Redoine Faïd è evaso dal carcere di Réau abbandonato a Gonesse, a nord di Parigi, il primo luglio 2018 (GEOFFROY VAN DER HASSELT/AFP/Getty Images)
L'elicottero Alouette II con cui il rapinatore francese Redoine Faïd è evaso dal carcere di Réau abbandonato a Gonesse, a nord di Parigi, il primo luglio 2018 (GEOFFROY VAN DER HASSELT/AFP/Getty Images)

Domenica mattina, alle 11.30, il rapinatore francese Redoine Faïd è evaso con un elicottero dal carcere di Réau, circa quaranta chilometri a sud di Parigi. Secondo le ricostruzioni, è stato aiutato da tre complici che hanno preso in ostaggio un istruttore di volo, hanno fatto irruzione nel carcere e hanno prelevato Faïd. Abbandonato l’elicottero, hanno poi fatto perdere le proprie tracce cambiando diversi veicoli. Nel corso dell’evasione non si è ferito nessuno, per quanto si sa. Non è la prima volta che Faïd evade: lo aveva già fatto in modo spettacolare nel 2013, prendendo in ostaggio quattro guardie penitenziarie e facendo esplodere cinque porte del carcere di Sequedin, vicino al confine col Belgio.

Secondo la ricostruzione di Le Parisien e Le Monde, l’evasione è cominciata mentre Faïd si trovava a colloquio con suo fratello Brahim nel parlatoio della prigione, in cui non ci sono barriere tra i detenuti e le persone che vanno a trovarli. Tre uomini armati di fucili Kalashnikov sono arrivati con un elicottero leggero nell’unico cortile del carcere di Réau sprovvisto di rete anti-elicotteri (e teoricamente inaccessibile ai detenuti), che si trova proprio vicino al parlatoio. Gli uomini hanno fatto irruzione nella stanza, hanno oscurato la visuale delle telecamere di sicurezza usando dei fumogeni e hanno tagliato le reti di protezione usando una smerigliatrice angolare, per poi portare Faïd sull’elicottero. Il fratello del rapinatore è invece rimasto nel carcere, e ora la polizia lo sta interrogando. In tutto l’evasione è durata pochi minuti.

L’elicottero, un Aérospatiale Alouette II, è stato poi abbandonato da Faïd e dai suoi complici a Gonesse, circa venti chilometri a nord di Parigi, dove la polizia l’ha ritrovato parzialmente bruciato all’interno. Insieme al velivolo la polizia ha trovato anche l’istruttore di volo che i complici di Faïd avevano preso in ostaggio per portare a termine l’evasione. Anche lui è sotto interrogatorio della polizia.

Sempre secondo la ricostruzione di Le Parisien, dopo aver abbandonato l’elicottero Faïd e gli altri uomini sarebbero saliti su un’automobile e si sarebbero diretti verso l’autostrada A1, che collega Parigi a Lille, verso il confine col Belgio. Un’automobile nera Renault è stata trovata bruciata dalla polizia ad Aulnay-sous-Bois, poco più a sud. Da lì Faïd e i suoi avrebbero preso un furgone. Tutte le strade attorno a questa zona sono al momento sotto stretta sorveglianza da parte delle forze dell’ordine.

Lo scorso aprile Faïd era stato condannato in appello a 25 anni di carcere per una rapina a mano armata fallita del 2010, durante la quale era morta la poliziotta Aurélie Fouquet. La prima volta che era evaso, nel 2013, era rimasto latitante per un mese e mezzo prima di venire arrestato in un hotel della periferia parigina, a Pontault-Combault.

Faïd ha 46 anni e fa parte di una famiglia di origine algerina. Negli anni Novanta fece diverse rapine insieme ad una banda composta da altri sette complici. Nel 1997 venne arrestato, processato e condannato a 30 anni per diverse rapine a mano armata, estorsioni e furti di gioielli. Venne rilasciato con la condizionale nel 2009 e scrisse un libro su come la sua infanzia nelle banlieue di Parigi lo avesse condotto a una vita criminale. Nel libro spiegò di essere pentito per le sue azioni e di aver deciso di cambiare vita, cosa che evidentemente non è successa.