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  • Martedì 19 giugno 2018

Che autori c’erano nelle prime prove della maturità degli anni scorsi

Per farsi un'idea di chi non viene scelto da un po' di tempo, anche se in passato ci sono state sorprese

(ANSA/ALESSANDRO DI MARCO)
(ANSA/ALESSANDRO DI MARCO)

Domani c’è la prima prova della maturità per gli studenti dell’ultimo anno delle scuole secondarie superiori italiane, e una delle tracce tra cui gli studenti potranno scegliere sarà l’analisi del testo. Consiste in una serie di domande su un testo di un autore italiano scelto dal ministero dell’Istruzione, con l’aggiunta di un riassunto e un approfondimento. Il testo della traccia può essere di poesia o di prosa, e capita che non sia di un autore normalmente trattato nei programmi scolastici. Può uscire Montale, per intenderci, ma anche un autore contemporaneo o meno conosciuto. Manco a dirlo, è una prova più facile da svolgere se si conosce l’autore e se ci si è preparati in precedenza, ma non è facile prevedere chi sceglierà il Miur. È meglio, ovviamente, essere preparati su tutto il programma, e magari anche oltre, ma se si vuole approfondire meglio qualche autore, sperando che sia quello della prima prova, ci sono alcuni trucchetti.

Quest’anno si parla per esempio di  Gabriele D’Annunzio, morto 80 anni fa. Ma se queste ricorrenze nella maggior parte dei casi non incidono sugli autori scelti dal ministero, si può scartare qualche autore presumendo che quello dell’analisi di testo di quest’anno con ogni probabilità non sarà lo stesso dell’anno precedente. Escludere quelli più indietro, però, può essere rischioso: soprattutto qualche anno fa, capitava che lo stesso autore tornasse a distanza di poco tempo. Anche di due soli anni, come successe con Dante nel 2005 e nel 2007. Questi sono gli autori delle analisi del testo delle prime prove dal 1999 – cioè da quando entro in vigore la riforma del voto in centesimi – a oggi. Gli autori più ricorrenti sono Giuseppe Ungaretti ed Eugenio Montale, tre volte, mentre è capitato due volte Salvatore Quasimodo e due volte Dante. Nessun altro autore è capitato più di una volta.

2017:  Giorgio Caproni, Versicoli quasi ecologici

2016: Umberto Eco, Su alcune funzioni della letteratura

2015: Italo Calvino, Il sentiero dei nidi di ragno

2014: Salvatore Quasimodo, Ride la gazza, nera sugli aranci

2013: Claudio Magris, L’infinito viaggiatore

2012: Eugenio Montale, Ammazzare il tempo

2011: Giuseppe Ungaretti, Lucca

2010: Primo Levi, La ricerca delle radici

2009: Italo Svevo, La coscienza di Zeno

2008: Eugenio Montale, Ripenso il tuo sorriso

2007: Dante, Canto XI del Paradiso

2006: Giuseppe Ungaretti, L’isola dal sentimento del tempo

2005: Dante, Canto XVII del Paradiso

2004: Eugenio Montale, Casa sul mare

2003: Luigi Pirandello, Il piacere dell’onestà

2002: Salvatore Quasimodo, Uomo del mio tempo

2001: Cesare Pavese, La luna e i Falò

2000: Umberto Saba, La ritirata in piazza Aldrovandi a Bologna

1999: Giuseppe Ungaretti, I fiumi