Gli investigatori che lavorano sull’inchiesta Trump-Russia sostengono che Paul Manafort abbia cercato di corrompere alcuni testimoni

Paul Manafort a Washington, 23 maggio 2018 (Mark Wilson/Getty Images)
Paul Manafort a Washington, 23 maggio 2018 (Mark Wilson/Getty Images)

Gli investigatori che lavorano per il procuratore speciale Robert Mueller sull’ingerenza russa nelle ultime elezioni americane sostengono che l’ex capo della campagna elettorale di Donald Trump, Paul Manafort, attualmente agli arresti domiciliari, abbia violato i termini degli arresti domiciliari: avrebbe cioè cercato di contattare dei potenziali testimoni attraverso il suo telefono e un’applicazione di messaggistica criptata per corromperli o influenzarli e per indurli dunque a mentire sotto giuramento. I pubblici ministeri hanno dunque chiesto al giudice che supervisiona il caso di annullare o rivedere l’ordine con cui a Manafort sono stati concesso gli arresti domiciliari fino al processo.

Nei mesi scorsi Manafort, coinvolto nelle indagini sulle interferenze russe nella campagna elettorale americana del 2016, è stato arrestato e incriminato per truffa e riciclaggio per alcuni affari che aveva condotto con politici ucraini filo-russi prima di essere assunto da Trump. Finora ha negato tutte le accuse.