Il giornalista russo che ieri era stato dato per morto in realtà è vivo ?

Arkady Babchenko era stato dato per morto dalla polizia e dal governo ucraino, ma è comparso a una conferenza stampa a Kiev

Arkady Babchenko (SERGEI SUPINSKY/AFP/Getty Images)
Arkady Babchenko (SERGEI SUPINSKY/AFP/Getty Images)

Arkady Babchenko, il giornalista russo che la polizia ucraina aveva detto solo ieri fosse stato ucciso a Kiev con tre colpi di pistola, non è morto. Babchenko si è presentato oggi – vivo e in buona salute – a una conferenza stampa nella sede dei servizi segreti ucraini, in diretta televisiva. L’intelligence ucraina ha spiegato che la notizia della sua morte era stata diffusa e confermata ufficialmente perché parte di una messinscena, per permettere alla polizia di arrestare la persona che aveva ordinato di ucciderlo. Secondo i servizi ucraini, questa persona è stata arrestata: è un cittadino ucraino che sarebbe stato incaricato dell’omicidio dalla Russia. Per il momento non sono state diffuse altre informazioni e non è chiaro che prove abbia raccolto l’intelligence ucraina contro la persona arrestata.

https://twitter.com/ianbateson/status/1001841677819174912

Stando a quello che ha detto Babchenko in conferenza stampa, nemmeno sua moglie era a conoscenza della messinscena: «Chiedo scusa in modo particolare a mia moglie Olechka. Mi dispiace, ma non c’erano altre opzioni. L’operazione ha richiesto due mesi per essere preparata, e a me è stato detto un mese fa. Come risultato dell’operazione una persona è stata catturata, ora è in prigione».

La notizia dell’uccisione di Arkady Babchenko, noto critico del presidente russo Vladimir Putin, era stata data dai giornali di tutto il mondo perché confermata dalla polizia ucraina. La sua comparsa oggi alla conferenza stampa nella sede dei servizi segreti ucraini ha lasciato tutti stupefatti.

Alcuni giornalisti che seguono la Russia hanno però sollevato qualche dubbio sul comportamento di Babchenko e sul fatto che abbia contribuito a diffondere una notizia falsa di tale importanza, con tutte le implicazioni del caso, tra cui le durissime accuse rivolte negli ultimi due giorni dal governo ucraino alla Russia. La giornalista Natalia Antelava si è per esempio chiesta: «Possiamo chiamare ancora Babchenko “giornalista”?». Un altro giornalista, Andrei Soldatov, ha scritto su Twitter: «Scusate, ma per me si è superato il limite alla grande. Babchenko è un giornalista, non un poliziotto, santo cielo, e parte del nostro lavoro è basato sulla fiducia, qualsiasi cosa Trump e Putin dicano sulle fake news. Sono contento che sia vivo, ma così facendo ha indebolito ancora di più la credibilità dei giornalisti e dei media». Kevin Rothrock, giornalista del Moscow Times, si è scusato su Twitter con i suoi follower per la notizia data ieri, e che oggi si è rivelata falsa, e ha aggiunto: «La lezione di oggi è quella di diffidare delle notizie che arrivano dall’Ucraina».

https://twitter.com/KevinRothrock/status/1001843817056755717