Le novità sulla morte di Sana Cheema

Sembra che il padre della ragazza italiana di origini pakistane abbia confessato di averla uccisa, confermando le prime ricostruzioni dei giornali italiani

(ANSA)
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Negli ultimi giorni ci sono state diverse novità riguardo la morte di Sana Cheema, una ragazza italiana di origini pakistane morta a metà aprile durante una visita in Pakistan. Secondo le prime confuse ricostruzioni, Cheema era stata uccisa da alcuni suoi familiari perché si era opposta a un matrimonio combinato. Ora alcune notizie sembrano confermare quella ricostruzione.

Il 9 maggio il Giornale di Brescia, che si è occupato da subito del caso, ha scritto che le autorità pakistane hanno diffuso i risultati dell’autopsia, effettuata dopo le pressioni delle autorità italiane. Gli esami hanno indicato che Cheema è morta per strangolamento. Stamattina diversi giornali italiani – citando fonti di stampa locale – scrivono che il padre di Cheema avrebbe confessato di essere il responsabile dell’omicidio. Il padre era stato fermato il 24 aprile in Pakistan insieme al fratello e allo zio in attesa dell’esito delle indagini. L’omicidio di Cheema, scrive Repubblica, sarebbe avvenuto il giorno prima che la ragazza tornasse in Italia.

Cheema arrivò in Italia nel 2003 insieme alla famiglia, e da allora aveva studiato e vissuto a Brescia, negli ultimi anni nel quartiere di Fiumicello. Dopo aver lavorato in un’autoscuola, aveva avviato un’agenzia di pratiche automobilistiche. Sembra anche che prima del suo ritorno in Pakistan avesse iniziato una relazione con un ragazzo italiano di origini pakistane, come lei.