È morto Larry Harvey, co-fondatore del Burning Man Festival

(John Curley via AP)
(John Curley via AP)

Larry Harvey, co-fondatore del Burning Man Festival, è morto sabato a San Francisco, in California. Aveva 70 anni e a inizio aprile era stato ricoverato dopo un infarto. Harvey ideò il Burning Man nel 1986, quando insieme all’amico Jerry Goodell decise, per il solstizio d’estate, di dare fuoco a un fantoccio di legno su una spiaggia californiana.

Il Burning Man Festival è un evento annuale che si svolge nel deserto del Nevada e a cui partecipano decine di migliaia di persone. Ogni anno viene costruita una temporanea città nel deserto e viene bruciata un’alta struttura di legno a forma di uomo. Il festival nacque come evento della controcultura ma negli anni è cambiato e si è evoluto fino a diventare qualcosa di difficile da inquadrare. Ufficialmente è dedicato «alla comunità, all’arte, all’espressione personale e all’autosufficienza», ma da raduno contro-culturale tra nerd e appassionati di tecnologia che volevano esplorare liberamente droghe e pratiche sessuali e artistiche è diventato un evento sempre più alla moda, frequentato da gente in costumi bizzarri e molti ricchi e famosi, che a volte arrivano con jet privati e si servono di camper di lusso.

Marian Goodell, CEO del Burning Man Festival, ha scritto che Harvey era «un giardiniere paesaggista, un filosofo, un visionario, un umorista, uno scrittore, un istigatore, un mentore, una fonte di ispirazione e, per un periodo, un fattorino in bicicletta e un autista di taxi». Nel 2016, Harvey spiegò di aver organizzato il primo Burning Man perché quel giorno era l’anniversario di quando era stato lasciato da una ragazza.