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  • Lunedì 23 aprile 2018

Giovani ucraini di estrema destra

Colori pastello che distraggono da svastiche e pistole, nelle foto di Yulia Krivich

© Yulia Krivich
© Yulia Krivich

Col progetto Daring&Youth Yulia Krivich ha raccolto le foto che ha scattato a un gruppo di hooligans ucraini di estrema destra: le sue foto sono ora esposte per la sezione “Circuito OFF” del festival di Fotografia Europea di Reggio Emilia, in una mostra curata dal collettivo Kublaiklan che si potrà visitare fino al 27 maggio.

Come spiegato dai curatori, Krivich è entrata in contatto con un gruppo di hooligans ucraini di estrema destra tramite Igor, un ragazzo che aveva notato dopo che era stato fotografato mentre lanciava una catena addosso alla polizia durante gli scontri tra dicembre e novembre del 2013, nell’ambito delle manifestazioni contro il presidente Viktor Yanukovych. Dopo averlo cercato su Instagram, Krivich ha studiato il modo in cui lui e gli altri membri del gruppo si raccontano sui social e ha cominciato a frequentarli di persona e a fotografarli imitando lo stile che usano sui social, per parlare del modo in cui oggi fruiamo le immagini: «In una fotografia di Krivich, così come in uno scatto postato su Instagram da Igor e gli altri, i colori piacevoli e l’atmosfera sospesa distraggono da una pistola che sporge dai pantaloni di un ragazzo, o da una svastica tatuata sul braccio di un altro».

“Daring & Youth” è il nome di un gruppo di hooligans ucraini, legati al nazionalismo cresciuto in seguito alla guerra con le milizie filorusse nella parte orientale del paese, e presenti anche nel mondo del calcio. Krivich ha spiegato: «I giovani nelle foto sono tifosi, ex volontari militari e attivisti politici del movimento nazionalista di destra. Allo stesso tempo sono giovani che fanno parte della cultura globalizzata: viaggiano, fanno festa, combattono per i diritti degli animali e creano la loro immagine su Internet, come tutti noi. Questo scontro tra concetti in apparenza estremamente diversi è stato l’ispirazione principale per il mio lavoro».