• Martedì 17 aprile 2018

Potete togliere le gomme invernali

E avete tempo fino al 15 maggio: vanno cambiate solo certe gomme, ma per questioni di sicurezza sarebbe meglio farlo tutti

Mark Thompson/Getty Images
Mark Thompson/Getty Images

Domenica 15 aprile è finito l’obbligo per le automobili (in vigore dal 15 novembre) di essere dotate di pneumatici invernali o catene da neve a bordo per circolare in gran parte della rete stradale e autostradale italiana. La regola è stata unificata per tutta l’Italia con una direttiva ministeriale del 2013 e dà tempo fino a martedì 15 maggio per tornare alle gomme estive, che con le temperature più alte garantiscono una migliore tenuta di strada e spazi di frenata inferiori, quindi più sicurezza.

Chi è obbligato e cosa rischia se non lo fa
L’obbligo di sostituzione riguarda solo le auto su cui sono stati montati pneumatici invernali con codice di velocità inferiore a quello indicato sul libretto di circolazione del singolo modello; le gomme che invece rispettano le caratteristiche scritte sul libretto possono essere utilizzate tutto l’anno, ma sarebbe meglio evitare di farlo (ci arriviamo). Il codice o indice di velocità è una lettera dell’alfabeto stampata sul fianco dello pneumatico, accanto alle misure indicate in numeri, che corrisponde alla velocità massima cui l’auto può viaggiare in sicurezza montando quel tipo di gomme. Le velocità più comuni sono:

• Q = 160 km/h
• R = 170 km/h
• S = 180 km/h
• T = 190 km/h
• U = 200 km/h
• H = 210 km/h
• V = 240 km/h
• W = 270 km/h
• Y = 300 km/h
• ZR = > 240 km/h

La maggior parte degli pneumatici invernali in commercio ha un codice di velocità T (190 km/h) o superiore, ma la normativa italiana sulle dotazioni invernali permette di utilizzare una gomma M+S con codice pari almeno a Q (160 km/h).

Chi circolerà dopo il 15 maggio con gomme invernali che hanno il codice di velocità inferiore a quello indicato sul libretto rischia una multa da 422 a 1.697 euro, oltre al ritiro della carta di circolazione, che impedisce l’uso dell’auto. In caso d’incidente stradale, poi, l’assicurazione per la responsabilità civile (RC Auto) non è tenuta a pagare i danni.

Come si riconosce una gomma invernale
Per la legge italiana rientrano nella definizione di “dotazioni invernali” le gomme sul cui fianco compare la sigla M+S (mud+snow, fango più neve in inglese): questa denominazione, però, non è garanzia di prestazioni ottimali, perché le regole nazionali non impongono prove che certifichino le effettive prestazioni di un determinato pneumatico nella stagione fredda.

In sintesi i produttori possono stampare il marchio M+S su un modello di gomma a loro discrezione, e per questo motivo la sigla si trova su diversi tipi di pneumatici – da quelli con tasselli molto alti pensati per i fuoristrada, agli pneumatici chiodati, alle gomme “all season” (quattro stagioni) – che spesso rappresentano soluzioni di compromesso. Questi, pur soddisfacendo i requisiti di legge, non garantiscono le stesse prestazioni e la stessa sicurezza dei “veri” pneumatici invernali, che hanno anche il disegno di una montagna che contiene un fiocco di neve. Lo snowflake (fiocco di neve, appunto) certifica che il prodotto ha superato test specifici basati su protocolli americani: questo simbolo però non è riconosciuto dalla normativa europea o italiana e quindi, pur garantendo i benefici di una progettazione pensata per le condizioni climatiche più difficili, non ha valore legale.

Le differenze tra gomme invernali ed estive
Anche se sono comunemente chiamati “gomme da neve”, gli pneumatici invernali non servono solo quando nevica: la particolare mescola di cui sono composti – più morbida rispetto a quella degli pneumatici estivi – garantisce prestazioni superiori già a temperature sotto i sette gradi Celsius, perché si mantiene più elastica e quindi aderisce meglio all’asfalto.

Gli pneumatici invernali, inoltre, hanno un disegno del battistrada (la parte della gomma che aderisce al fondo stradale) composto di tasselli molto sporgenti e speciali lamelle, fatte apposta per riempirsi di neve, e questa caratteristica garantisce una maggiore trazione e una migliore tenuta sui fondi innevati perché l’attrito tra neve e neve è più forte di quello tra la neve e la gomma. I profondi canali tra i tasselli sono invece pensati per drenare in modo più efficace le elevate quantità d’acqua delle abbondanti piogge nelle stagioni più fredde.

Con l’arrivo di temperature più miti, invece, è meglio montare le gomme estive, perché la loro mescola più dura si deforma meno con il calore e garantisce una migliore tenuta di strada, spazi di frenata minori e fa anche consumare meno carburante grazie alla minore resistenza al rotolamento.