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  • Mercoledì 11 aprile 2018

Come proporre un articolo a un giornale

Rivista Studio lo ha chiesto a chi valuta le proposte al Foglio, a Vanity Fair, a Rolling Stone, a Internazionale e a IL. E a Rivista Studio

(London Express/Getty Images)
(London Express/Getty Images)

Malgrado il Post non utilizzi quasi mai articoli di collaboratori esterni (l’esperienza ci ha insegnato che sono difficili da verificare e complicati da adeguare ai criteri e alle priorità del Post per come è fatto, con rischi di  insoddisfazioni per tutti), riceve comunque frequenti proposte di articoli da giornalisti freelance o da lettori con desideri di pubblicazione: è un rapporto anomalo, in cui si conosce spesso poco l’uno dell’altro e si cercano alla cieca i modi esatti per spiegarsi. Il sito di Rivista Studio ha utilmente chiesto ai responsabili di cinque giornali di raccontare dal loro punto di vista quali pensieri e riflessioni facciano sulle proposte di articoli che ricevono, e in base a cosa decidono.

La vita da giornalista freelance non è facile. È difficile individuare un giornale a cui fare proposte, ed è ancora più difficile presentarle in modo efficace. Quali sono le regole e le strategie migliori per mandare un buon pitch, cioè una proposta di pezzo? All’estero, alcune testate hanno delle vere e prioprie lineeguida su come comportarsi. Ma in Italia? Abbiamo provato a chiedere a sei persone che, di mestiere, vagliano e approvano proposte giornalistiche: Giovanni Robertini di Rolling Stone, Serena Danna di Vanity Fair, Giuseppe Rizzo di Internazionale, Paola Peduzzi del Foglio e l’ex direttore di IL Christian Rocca. A raccontare come funzionano le cose a Studio ci ha pensato Cristiano de Majo. Abbiamo chiesto a tutti di rispondere a delle domande molto elementari, per esempio su quanto convenga includere una breve biografia e su quanto sia importante avere un titolo, inoltre abbiamo chiesto di raccontarci come impostano il loro lavoro e cosa tende a funzionare e cosa invece tende a non funzionare. Il quadro che ne emerge è che di regole rigide su come mandare un buon pitch ce ne sono poche: per esempio c’è chi non prende in considerazione i pezzi già scritti e chi invece li preferisce ai classici pitch, c’è chi considera i titoli fondamentali e chi ne fa tranquillamente a meno. Ogni testata è diversa. Un elemento interessante emerso da queste conversazioni, però, è che, proprio perché ogni testata è diversa, dimostrare di conoscere bene il giornale o la rivista per cui si vuole scrivere è fondamentale.

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