Google ha vietato le app che fanno mining per le criptovalute tramite Chrome

(AP Photo/Marcio Jose Sanchez)
(AP Photo/Marcio Jose Sanchez)

Google ha vietato le estensioni e le applicazioni che effettuano il “mining” delle criptovalute attraverso il suo browser Chrome. Finora i sistemi di questo tipo erano tollerati, a patto che avvisassero adeguatamente gli utenti sulle loro attività, che consumano risorse del computer portando a un suo rallentamento. Quelli di Google si sono però accorti che nel 90 per cento dei casi gli avvisi non erano chiari ed espliciti a sufficienza. Inoltre, sul Web Store di Chrome erano iniziate a circolare applicazioni ed estensioni che promettevano particolari servizi, ma che poi nei fatti si attivavano di nascosto per effettuare il mining. Per questo motivo Google ha deciso di non accettare più le applicazioni che fanno mining, mentre quelle già esistenti saranno escluse dal Web Store a partire dal prossimo luglio. Il mining è procedura che permette di convalidare le transazioni con le criptovalute e che porta, come sistema di ricompensa, all’attribuzione di una frazione di moneta virtuale. Richiedendo grandi capacità di calcolo, viene spesso eseguita in modo condiviso mettendo insieme reti di computer.