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  • Giovedì 29 marzo 2018

68 persone sono morte per un incendio in Venezuela

In una stazione di polizia: erano quasi tutti detenuti e protestavano per le pessime condizioni e il sovraffollamento delle celle

Parenti di detenuti si scontrano con la polizia mentre aspettano informazioni fuori dalla stazione di polizia a Valencia, Venezuela, 28 marzo 2018 (AP Photo/Juan Carlos Hernandez)
Parenti di detenuti si scontrano con la polizia mentre aspettano informazioni fuori dalla stazione di polizia a Valencia, Venezuela, 28 marzo 2018 (AP Photo/Juan Carlos Hernandez)

A Valencia, in Venezuela, 68 persone sono morte a causa di un incendio che si è sviluppato all’interno delle celle di una stazione di polizia. I morti sono quasi tutti detenuti, ma ci sono notizie di almeno due donne morte nell’incendio e che si trovavano nella stazione di polizia per una visita ai detenuti. Il procuratore generale, Tarek William Saab, ha detto di avere incaricato quattro magistrati per le indagini. Valencia si trova a circa 160 chilometri a ovest della capitale Caracas, nello stato di Carabobo.

Gli incidenti nelle prigioni venezuelane sono frequenti e di solito dovuti al sovraffollamento delle celle, che spinge le persone detenute a organizzare proteste di vario tipo per chiedere migliori condizioni. Quello di ieri è uno dei più gravi nella storia recente del paese. Prima delle dichiarazioni ufficiali di Saab erano trascorse molte ore senza che fossero comunicate notizie precise, con generici riferimenti a un incendio che aveva causato la morte di alcune persone.

Davanti alla stazione di polizia sono state organizzate manifestazioni e proteste da parte dei familiari dei detenuti, tenuti all’oscuro sulle condizioni dei loro parenti e preoccupati che potessero essere morti. La polizia ha usato lacrimogeni ed effettuato alcune cariche per disperdere la folla.

Una dei parenti dei detenuti piange tra i poliziotti vicino alla stazione di polizia, Valencia, Venezuela, 28 marzo 2018 (EPA/Miguel Gutierrez/ANSA)

Secondo un’organizzazione senza scopo di lucro che si chiama Window to Freedom, e che si occupa delle condizioni delle persone in carcere, la rivolta nelle celle della stazione di polizia sarebbe iniziata dopo che un detenuto ha sparato alla gamba di un poliziotto. Sarebbe poi seguito un tentativo di evasione con l’incendio di alcuni materassi, che si è poi rapidamente diffuso in buona parte delle celle sovraffollate. I soccorritori arrivati sul posto hanno dovuto aprire una breccia in un muro per consentire ad alcuni detenuti di uscire e mettersi in salvo.

Una donna con un’altra colpita dai gas lacrimogeni, Valencia, Venezuela, 28 marzo 2018 (EPA/Miguel Gutierrez/ANSA)

Da tempo numerose associazioni denunciano le pessime condizioni in cui sono tenute le persone in carcere in Venezuela. In molti casi trascorrono più tempo del dovuto nelle celle delle stazioni di polizia, molto piccole e sovraffollate, prima di essere trasferite in strutture per la detenzione più grandi e attrezzate. La situazione è ulteriormente peggiorata a causa della grave crisi economica che sta interessando il Venezuela, con la conseguente mancanza di risorse per finanziare la costruzione di nuove carceri o per rendere più rapidi i processi. Per sfuggire alle condizioni di estrema povertà, si stima che negli ultimi due anni almeno un milione di venezuelani abbia lasciato il paese, portando a una crisi migratoria nei paesi confinanti paragonabile a quella dei profughi siriani in Europa.