La donna al centro dell’inchiesta di corruzione che sta coinvolgendo il primo ministro maltese si è consegnata alla polizia greca

Poliziotti maltesi a La Valletta (MATTHEW MIRABELLI/AFP/Getty Images)
Poliziotti maltesi a La Valletta (MATTHEW MIRABELLI/AFP/Getty Images)

Maria Efimova, la donna russa al centro del caso di corruzione che sta coinvolgendo il primo ministro maltese Joseph Muscat, si è consegnata spontaneamente alla polizia greca ad Atene. Efimova era diventata nota diverse settimane fa, quando era venuto fuori che aveva passato informazioni sensibili alla giornalista Daphne Caruana Galizia, conosciuta per le sue inchieste sui Panama Papers e uccisa lo scorso ottobre con una bomba messa sulla sua auto. Le informazioni riguardavano tra le altre cose trasferimenti poco chiari di denaro appartenente a politici maltesi e ai figli del presidente dell’Azerbaijan, e gestiti dalla banca privata Pilatus, per la quale lavorava la stessa Efimova.

Efimova aveva lasciato Malta insieme alla sua famiglia nel 2017 e prima di consegnarsi alla polizia greca viveva a Creta. Le autorità maltesi avevano emanato un mandato di arresto europeo contro di lei, seguite da quelle di Cipro, paese nel quale Efimova aveva vissuto e lavorato per quattro anni. Il parlamentare greco Stelios Kouloglou, che stava aiutando Efimova a ottenere la residenza in Grecia, ha detto che la donna si è consegnata perché «era terrorizzata e pensava che sarebbe morta». Non ha dato però altri dettagli.