È morto Giuseppe Soffiantini, l’imprenditore tessile che fu rapito per otto mesi tra il 1997 e il 1998
È morto Giuseppe Soffiantini, imprenditore tessile conosciuto per essere stato rapito per quasi otto mesi tra il 1997 e il 1998, in un famoso caso di cronaca nera: aveva 83 anni.
Soffiantini fu rapito il 17 giugno 1997 nella sua casa di Manerbio, in provincia di Brescia, e fu liberato soltanto 237 giorni dopo, il 9 febbraio 1998, dopo il pagamento di un riscatto di 5 miliardi di lire. A rapirlo fu una banda dell’Anonima sequestri, come venivano chiamati i gruppi di criminali – spesso di origine sarda – che fecero decine di rapimenti in Italia tra gli anni Sessanta e Novanta. Inizialmente Soffiantini era stato rapito dal sardo Mario Moro e dal lombardo Pietro Raimondi, che poi lo cedettero a un altro gruppo guidato da Attilio Cubeddu e Giovanni Farina, che lo tennero in ostaggio in Toscana e lo liberarono poi a Firenze. Durante un’operazione con la quale la polizia provò a liberare Soffiantini morì l’agente Samuele Donatoni.
Mentre era prigioniero, i suoi rapitori inviarono un pezzo della cartilagine del suo orecchio alla redazione del TG5, e l’allora direttore Enrico Mentana lesse in diretta una lettera dei criminali. Farina fu poi catturato in Australia, mentre Cubeddu è ancora latitante. Soffiantini pubblicò anche un libro di poesie scritte da Farina.