Il poliziotto che non è intervenuto durante la strage nella scuola in Florida si è difeso dalle critiche

Dice che pensava che lo sparatore fosse all'esterno dell'edificio, e che ha solo seguito il protocollo

Scot Peterson durante un incontro sulla sicurezza nei campus scolastici nel 2015. (Broward County Public Schools via AP)
Scot Peterson durante un incontro sulla sicurezza nei campus scolastici nel 2015. (Broward County Public Schools via AP)

L’avvocato di Scot Peterson, l’agente di polizia che non è intervenuto durante la strage alla scuola Marjory Stoneman Douglas High di Parkland (Florida), ha giustificato la reazione del suo cliente il giorno della sparatoria, criticata anche dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Peterson era rimasto nascosto fuori dalla scuola, senza mai entrare, a detta del suo avvocato perché pensava che l’assalitore fosse fuori dall’edificio, e non dentro.

L’avvocato, Joseph DiRuzzo, ha detto che è «evidentemente falso» che Peterson sia stato «un codardo». Secondo la sua ricostruzione, Peterson avrebbe raggiunto l’edificio pochi secondi dopo l’inizio della sparatoria rispondendo a una segnalazione di “fuochi d’artificio”; si sarebbe presto accorto che i rumori erano in realtà spari, ma pensando che lo sparatore fosse fuori dall’edificio avrebbe seguito le istruzioni in questi casi: cercare riparo e monitorare la situazione, chiedendo rinforzi e il lockdown della scuola (cioè il suo isolamento). Quando sono arrivati gli altri poliziotti, avrebbe detto loro che pensava che lo sparatore fosse fuori, anche perché aveva sentito alla radio notizie di un ferito nel campo da football. L’avvocato di Peterson ha detto in un comunicato che il suo cliente «vorrebbe avere impedito la morte prematura delle 17 vittime di quel giorno».

Commentando di nuovo il comportamento di Peterson, ieri Trump aveva detto che se fosse stato lui l’agente di guardia alla scuola sarebbe «immediatamente corso dentro», «anche se non avessi avuto un’arma, e penso che la maggior parte delle persone in questa stanza avrebbe fatto lo stesso». Trump ha però ammesso che sono situazioni in cui «non si sa finché non le si prova». Ha definito «disgustoso» e «una disgrazia» il comportamento degli agenti che non sono riusciti a impedire la strage.