Il 5 gennaio una donna disse all’FBI di aver paura che Nikolas Cruz potesse “entrare in una scuola e mettersi a sparare”

Nikolas Cruz, l'autore della sparatoria alla Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, in Florida, ripreso durante un'udienza alla Broward County Courthouse il 15 febbraio 2018, a Fort Lauderdale (Susan Stocker - Pool/Getty Images)
Nikolas Cruz, l'autore della sparatoria alla Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland, in Florida, ripreso durante un'udienza alla Broward County Courthouse il 15 febbraio 2018, a Fort Lauderdale (Susan Stocker - Pool/Getty Images)

Lo scorso 5 gennaio una donna che conosceva Nikolas Cruz, il 19enne che ha compiuto la strage nella scuola in Florida della scorsa settimana, uccidendo 17 persone, chiamò un centralino dell’FBI, l’agenzia investigativa della polizia federale statunitense, dicendo: «So che sta per scoppiare». La donna, di cui non è noto il nome, disse anche di aver paura che Cruz potesse «entrare in una scuola e mettersi a sparare», cosa che poi fece. Lo ha scritto il New York Times, trascrivendo nel dettaglio le telefonate riguardanti Cruz, in parte già note, fatte all’FBI negli ultimi mesi.

La donna della chiamata del 5 gennaio aggiunse di sapere che Cruz possedeva almeno un’arma e che aveva parlato della possibilità di fare una strage nella scuola. Disse anche che Cruz sembrava avere il desiderio di uccidere delle persone, che si comportava in modo strano e aveva scritto cose preoccupanti sui social network. Della segnalazione si era già parlato, con meno dettagli, una settimana fa, quando l’FBI ammise di aver commesso un errore ignorandola.

La telefonata – di cui è disponibile la trascrizione ufficiale dell’FBI – durò tredici minuti: la donna spiegò che Cruz aveva assunto atteggiamenti preoccupanti dopo la morte della madre, a novembre, e che aveva «la capacità mentale di un ragazzo di 12-14 anni». Nella telefonata vennero segnalati anche quattro diversi profili  Instagram su cui l’FBI avrebbe potuto vedere diverse foto di armi di Cruz, e altre che lo mostravano dopo aver tagliato a pezzi degli animali. La donna disse che Cruz aveva comprato diverse armi con i soldi dell’assicurazione sulla vita ricevuti dopo la morte della madre. Prima ancora di chiamare l’FBI la donna aveva anche chiamato la polizia di Parkland, preoccupata dal fatto che Cruz avrebbe potuto suicidiarsi.

Il New York Times ha parlato anche di alcune altre segnalazioni su Cruz fatte nei mesi precedenti la strage: nel 2017 un uomo segnalò per esempio all’FBI che un utente dal nome “nikolas cruz” parlò del desiderio di diventare “un professionista delle sparatorie nelle scuole” in un commento al suo canale YouTube. L’FBI disse al tempo di non avere elementi sufficienti per determinare se quel nome utente corrispondesse a un vero nome o fosse solo uno pseudonimo. Quando il 5 gennaio l’FBI ricevette una nuova segnalazione su Cruz, la associò a questa prima segnalazione, scegliendo però di non occuparsi comunque più nel dettaglio della questione.