Almeno 45 persone sono morte per l’esplosione di due autobombe a Mogadiscio, in Somalia

Almeno 45 persone sono morte, e altre decine sono state ferite, in due esplosioni a Mogadiscio: la prima è stata vicino al palazzo presidenziale, la seconda vicino agli uffici dell’agenzia somala di intelligence. Il gruppo islamista terrorista al Shabaab ha rivendicato i due attacchi, compiuti con due autobombe. Fonti tra i funzionari locali hanno detto che tra i morti ci sono anche cinque attentatori.

Al Shabaab, che in arabo significa “la gioventù”, si è sviluppato dall’Unione delle Corti Islamiche, una rete di gruppi islamici che all’inizio del 2006 prese il controllo di Mogadiscio. È un gruppo estremista che raggiunse la sua massima espansione qualche anno fa, ma che negli ultimi mesi ha intensificato molto i suoi attacchi nel centro-sud del paese. Dal 2007 al 2011 arrivò a controllare Mogadiscio e diverse città della Somalia. Nel 2014 aveva subito diverse sconfitte dopo una più intensa offensiva militare delle forze dell’Unione Africana, e sembrava che la sua minaccia si fosse ridotta. Negli ultimi mesi si è però rafforzato, come dimostra il grave attentato dell’ottobre 2017.