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  • Venerdì 16 febbraio 2018

La morte di Pamela Mastropietro non c’entra niente con riti voodoo e cannibalismo

Una bufala macabra molto diffusa – anche grazie a giornali e opinionisti – sostiene che il cadavere sia stato mutilato in maniera rituale: non è vero

(ANSA/Daniele Carotti)
(ANSA/Daniele Carotti)

Nelle ultime settimane è circolata molto la notizia falsa che Pamela Mastropietro, la ragazza di 18 anni morta a fine gennaio a Macerata, sia stata sottoposta a una serie di mutilazioni che fanno pensare a rituali voodoo e pratiche di “magia nigeriana”. Ieri per esempio la presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha ripetuto una ricostruzione estremamente macabra dell’omicidio durante la trasmissione Piazza Pulita su La7. Questa storia ha iniziato a circolare nei giorni immediatamente successivi alla morte di Mastropietro, ma non ha mai trovato alcuna conferma da parte degli investigatori. A diffonderla sono stati soprattutto alcuni quotidiani del centrodestra, come Libero e Il Tempo, e diverse pagine Facebook che pubblicano post razzisti, senza nessuna prova o conferma ufficiale.

Questa settimana è stato molto ripreso un video in cui lo psicologo Alessandro Meluzzi ripete le stesse teorie, aggiungendo particolari ulteriormente raccapriccianti, come l’accusa di cannibalismo. Meluzzi, un personaggio televisivo noto per le sue posizioni di estrema destra sull’Islam e sui migranti, è stato uno dei più forti sostenitori di questa teoria. Secondo Meluzzi:

«Il cannibalismo rituale, nella mafia nigeriana, non è l’eccezione. È la regola. Sono cose normali per quel contesto, ma da noi non ne parliamo; forse per non apparire razzisti. Dovremo abituarci a queste cose: è solo la prima punta di un iceberg destinato a dilatarsi».

In realtà queste ricostruzioni – che continuano a circolare moltissimo online ed essere date come fatti – sono false: non si basano su nessuno degli elementi raccolti nel corso dell’indagine. Già nei primi giorni dopo la morte di Mastropietro le teorie più esotiche erano state scartate. Il 4 febbraio i giornali riportavano le smentite degli investigatori secondo i quali sul corpo di Mastropietro non c’erano tracce di mutilazioni rituali, di asportazioni di organi o di cannibalismo.

Le smentite dei primi giorni, però, non sono state sufficienti e la storia delle mutilazioni ha continuato a circolare. Ieri il capo delle indagini, il procuratore di Macerata Giovanni Giorgio, ha smentito definitivamente queste ipotesi con un comunicato. «È destituita di ogni fondamento la notizia relativa all’assenza di significative parti del corpo di Pamela Mastropietro, che sono state nella stragrande maggioranza recuperate e ricomposte in occasione degli accertamenti medico-legali», ha scritto Giorgio, che ha aggiunto: «Al momento sono da escludere assolutamente le ipotesi di antropofagia e di riti voodoo connessi al decesso». Inoltre: «Non risultano, al momento, interferenze di organizzazioni criminali extracomunitarie nella vicenda criminosa».

Altri, infine, hanno fatto notare che sacrifici umani e rituali sanguinari non hanno niente a che fare con il voodoo. Giorgio Cingolani, professore di antropologia all’università di Macerata, ha spiegato al Resto del Carlino:

«Il voodoo è una religione molto antica, diffusa e riconosciuta, e non potrebbe essere tale se prevedesse sacrifici umani. Non parla mai di uccidere o sacrificare, dunque io, per quel che si può dire in base a quanto trapelato dalle indagini in corso, escluderei che possa esserci un collegamento tra questa religione e la vicenda. Tra l’altro, non tutti i nigeriani praticano il voodoo, molti sono pentecostali. In ogni caso, attribuire questi orrori al voodoo sarebbe come attribuire al cristianesimo quanto fatto dalle bestie di Satana. Non si tratta di religione o cultura, ma di distorsioni criminali.»

Cos’è il Voodoo

Al momento quattro persone sono indagate per fatti collegati alla morte di Mastropietro. Sono quattro cittadini nigeriani, due dei quali, Desmond Lucky, 22 anni, e Lucky Awelima, 27 anni, sono al momento in arresto con l’accusa di omicidio. Innocent Oseghale, 29 anni, il primo a essere stato arrestato, e Anthony Anyanwu, 39 anni, sono accusati di vilipendio e occultamento di cadavere. Secondo l’autopsia, Mastropietro ha ricevuto un forte colpo alla tempia e due coltellate al fegato mentre era ancora viva. Gli esami per determinare se la ragazza avesse assunto eroina prima di morire e se avesse avuto un malore, come sostenuto da Oseghale, non sono ancora stati completati: di fatto quindi non è ancora chiaro se Mastropietro sia stata uccisa o no, ma l’autopsia ha reso più credibile di prima l’ipotesi dell’omicidio.