Storia di Falco, e di “Der Kommissar”

Vent'anni fa morì il cantante austriaco più venduto della storia, protagonista di un'estate memorabile

La bara che contiene il corpo di Falco portata da alcuni bikers al suo funerale a Vienna il 14 febbraio 1998 (AP Photo/Ronald Zak)
La bara che contiene il corpo di Falco portata da alcuni bikers al suo funerale a Vienna il 14 febbraio 1998 (AP Photo/Ronald Zak)

Quella cosa che poi iniziammo a chiamare “tormentone”, una canzone che per gran parte di un anno si sente continuamente e ovunque e tutti la canticchiano fino allo sfinimento generale, quella cosa lì nel 1982 conobbe un esempio dei più memorabili. Non solo per la dimensione del successo.
La canzone si chiamava “Der Kommissar”, era in tedesco (caso già strano, ma quella stessa estate – quella dei Mondiali spagnoli vinti dall’Italia – spopolò anche “Da da da” dei Trio) e la cantava un venticinquenne viennese di nome Johann Hölzel, col nome d’arte di Falco.

Falco aveva cominciato a farsi chiamare così negli anni Settanta, quando suonava nei locali con diverse band, dopo aver abbandonato il conservatorio ma non la passione per la musica con cui aveva a che fare fin da quando era bambino. Nel 1981 gli fu offerto un contratto discografico e lui propose una canzone ispirata a “Heroes” di David Bowie a cui fu però preferita quella che aveva previsto come “lato B” del 45 giri, “Der Kommissar”: lui tentennò e non era tanto convinto, ma a gennaio del 1982 la canzone arrivò al primo posto in Austria e Germania e nei mesi successivi fu pubblicata con enormi successi in molti paesi europei, Italia compresa (dove fu il singolo più venduto dell’anno), malgrado il testo rappato in tedesco (pure il rap, allora non era una cosa così diffusa: figuriamoci quello di un bianco, e tedesco). Gli italiani si abituarono per tutto il 1982 a canticchiare una cosa che suonava tipo “brasile-bombo-oh-oh!” ma che in realtà diceva:

Drah’ di net um, oh oh oh
Schau, schau, der Kommissar geht um! Oh oh oh

Dopo quel 1982 pazzesco, malgrado il fallimento del disco successivo, Falco riuscì di nuovo ad avere una grande popolarità mondiale e stavolta anche americana – che non aveva ottenuto con “Der Kommissar” – con la canzone “Rock me Amadeus” nel 1986, che arrivò al primo posto negli Stati Uniti e in molti paesi del mondo. Da quello stesso terzo disco (prodotto con i fratelli Bolland, olandesi, allora protagonisti di molto pop europeo) furono tratti anche i singoli “Vienna calling” e “Jeanny”, una teatrale e svenevole ballata che generò polemiche e censure perché il protagonista era nel migliore dei casi uno stalker e nel peggiore uno stupratore della Jeanny del titolo.

Alla fine del 1986 Falco pubblicò un quarto disco, e intanto cominciava ad avere dei guai di alcol e droga, con dipendenze e tensioni legate anche a un carattere molto ambizioso ed egocentrico: una sola canzone di quel disco ebbe un discreto successo internazionale, sempre impostata sul rap e su un refrain liberatorio e trionfale, “The sound of Musik”.

Nel 1986 Falco ebbe una figlia, ma i rapporti con lei e sua madre divennero drammatici dopo che un test di paternità rivelò che lui non era il padre naturale della bambina, sette anni dopo: dalla madre si era già separato, dalla figlia si separò allora. Il 6 febbraio 1998, a quasi 41 anni e senza più grandi successi da tempo (ma sempre una notevole popolarità in Austria), Falco morì in un incidente quando la sua auto andò a sbattere contro un autobus, nella Repubblica Dominicana: risultò che Falco fosse alla guida sotto l’effetto di alcol e cocaina.