Pierferdinando Casini, candidato a Bologna col sostegno del PD, dice che «i tempi sono cambiati»

In una lettera aperta chiede di dimenticare le "contrapposizioni ideologiche del passato" per unirsi tutti insieme contro "il populismo e la demagogia"

(ANSA/ETTORE FERRARI)
(ANSA/ETTORE FERRARI)

Pierferdinando Casini alle prossime elezioni è candidato nel collegio uninominale di Bologna ed è sostenuto anche dal Partito Democratico (qui trovate altre storie e altre facce dalle liste delle candidature in tutta Italia), visto che Casini fa parte della lista Civica Popolare, alleata del PD. È un evento per certi versi storico: Casini è un ex importante esponente della Democrazia Cristiana, più volte al governo con Silvio Berlusconi ma dalla parte dei governi Letta, Renzi e Gentiloni nell’ultima legislatura; Bologna è stata per decenni una delle città più di sinistra d’Italia, particolarmente legata al Partito Comunista.

Casini, che è nato a Bologna, non solo si candiderà in città, ma lo fa proprio con l’appoggio degli eredi dei suoi storici avversari politici. Oggi ha pubblicato una lettera sul suo sito in cui ricorda di avere una storia politica molto differente da quella della città in cui è candidato: «Sono sempre stato un uomo di centro, un moderato, che ha lavorato perché in questa città opinioni e valori diversi potessero coesistere. Non ne sono pentito».

Nella lettera Casini fa un appello all’elettorato della città, in maggioranza storicamente di sinistra, spiegandogli perché dovrebbe votare proprio lui, nonostante le antiche rivalità. Ai suoi concittadini Casini ricorda che viviamo in tempi lontani da quelle divisioni ideologiche e che ci sono oggi nuovi pericoli:

I tempi sono cambiati: le contrapposizioni ideologiche del passato che ci hanno diviso anche qui lasciano il campo alla necessità di fermare l’incompetenza; l’odio instillato sotto forma di intolleranza per gli altri; la demagogia con cui si promettono ricette impossibili da realizzare.

In Parlamento ho sostenuto il lavoro dei governi Letta, Renzi e, oggi, Gentiloni: abbiamo lavorato per affermare la visione europea dell’Italia, per bloccare l’irresponsabilitá di chi, a giorni alterni, propone la nostra uscita dall’euro, il salario garantito, o il blocco dei vaccini per i nostri figli. Solo l’incontro tra le forze centriste e il Partito democratico potrà difendere le Istituzioni da questo impasto di populismo e di demagogia, che rischia di consegnare alla Lega e ai 5 Stelle il futuro governo del Paese. È un lusso che non possiamo permetterci.