Quattro scene di “Chiamami col tuo nome”

Per decidere se è il caso di andarlo a vedere, questo film di Luca Guadagnino nei cinema da oggi

("Chiamami col tuo nome")
("Chiamami col tuo nome")

Chiamami col tuo nome è il quinto film di Luca Guadagnino, regista siciliano di 46 anni. Tra i precedenti ce ne sono due che sono piaciuti più all’estero che in Italia e più ai critici che al pubblico (Io sono l’amore e A Bigger Splash) e uno (Melissa P.) che è andato bene in Italia ma non è piaciuto né ai critici né a Guadagnino stesso. Con Chiamami col tuo nome le cose sono cambiate, soprattutto da quando il film è stato candidato a quattro premi Oscar: Miglior film, attore protagonista, canzone e sceneggiatura non originale.

Alcuni critici di cinema si accorsero del film un anno fa, quando fu presentato al Sundance Film Festival; nei cinema italiani esce solo oggi, giovedì 25 gennaio. Se siete tra quelli che le recensioni preferite leggerle dopo, non prima, e per decidere se andarlo a vedere vi fate guidare da altro, qui c’è quello che serve: le premesse della trama e un po’ di scene del film.

Chiamami col tuo nome è tratto da un omonimo romanzo scritto nel 2008 dallo statunitense André Aciman. Il libro era ambientato in Liguria nel 1988; il film a Crema nel 1983. Racconta la storia d’amore tra Elio – un ragazzo di 17 anni, in Italia con il padre e la madre – e Oliver, che ha 24 anni ed è un assistente americano del padre di Elio, che è un archeologo. Elio e Oliver sono interpretati da Timothée Chalamet e Armie Hammer. Nel film si sentono quattro diverse lingue (inglese, italiano, francese e pure un po’ di tedesco) e c’è molta Italia: biciclette, canzoni, vestiti, tavole di cibo e discorsi su Craxi, il pentapartito e i partigiani. Ci sono anche molti riferimenti colti: artistici, filosofici, musicali e letterari. La maggior parte dei critici ne ha parlato bene, sia all’estero che in Italia: dove in molti sembrano fare a gara a chi l’aveva capito per primo, anni fa, che Guadagnino era così bravo.

Il film inizia così: Elio è in camera sua con una ragazza e arriva Oliver, che starà a Crema per qualche settimana, prendendosi la camera di Elio (che all’inizio lo chiama “l’usurpatore”). Poi il padre di Elio li fa conoscere: «Elio, Oliver; Oliver, Elio»

Oliver inizia poi a godersi l’estate con Elio e i suoi amici. Oliver è americano, bello, sicuro di sé: piace molto.

Oliver è così sicuro di sé che sembra anche arrogante, e all’inizio lui e Elio non è che vadano proprio d’accordo. Qui è quando fanno pace per la prima volta.

Elio sta quasi sempre a ascoltare, comporre o fare musica. Per capire bene-bene questo pezzo dovete intendervi molto di musica. Ma ce lo si può gustare anche se non sapete chi è Ferruccio Busoni.

Questo è il trailer:

E questa è “Mistery of Love”, la canzone di Sufjan Stevens che è nella colonna sonora: