Il sindaco di Milano, Beppe Sala, è ora accusato di concorso in “abuso d’ufficio” nell’indagine su Expo 2015

(ANSA/ MOURAD BALTI TOUATI)
(ANSA/ MOURAD BALTI TOUATI)

Il sindaco di Milano, Beppe Sala, ha ricevuto oggi una nuova conclusione d’indagine dalla Procura di Milano, che di fatto rivede una precedente imputazione che era stata mossa e poi stralciata nei suoi confronti per l’appalto di una delle “aree verdi” di Expo 2015, evento di cui era amministratore delegato. La vecchia contestazione di “turbativa d’asta” non c’è più, mentre è presente quella nuova di “abuso di ufficio”, in concorso con Angelo Paris, già direttore generale di Expo. Paris era già indagato per questa seconda ipotesi di reato, ma la Procura finora aveva assunto che Sala non fosse consapevole delle azioni di Paris. Gli avvocati di Sala hanno detto: “Questa iniziativa della Procura generale di Milano si pone in evidente contraddizione con i giudizi che Anac, avvocatura dello Stato e la stessa Procura della Repubblica di Milano hanno precedentemente formulato, apparendo anomala al punto da sembrare persecutoria”.