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  • Martedì 7 novembre 2017

Sappiamo qualcosa in più sulla strage in Texas

Sembra che l'assalitore volesse vendicarsi con la famiglia di sua moglie, e che non avesse motivazioni razziali o religiose; inoltre non poteva possedere l'arma con cui ha ucciso 26 persone

Croci in ricordo dei morti della strage in Texas, davanti alla chiesa di Sutherland Springs 
(AP Photo/David J. Phillip)
Croci in ricordo dei morti della strage in Texas, davanti alla chiesa di Sutherland Springs (AP Photo/David J. Phillip)

Alcuni dettagli inizialmente poco chiari sulla strage di domenica nella chiesa battista di Sutherland Springs, in Texas, sono stati spiegati: gli investigatori credono di aver trovato il possibile movente. Sembra che Devin Kelley, il 26enne che ha ucciso 26 persone sparando con un’arma semiautomatica durante la messa della domenica, volesse vendicarsi con la famiglia della sua seconda moglie, Danielle Shields, con cui era sposato dal 2014 ma da cui sembra si fosse già separato.

Freeman Martin, portavoce del dipartimento di pubblica sicurezza del Texas, ha detto che Kelley aveva mandato alla suocera dei messaggi minacciosi e ha aggiunto che la donna frequentava abitualmente la chiesa di Sutherland Springs con la sua famiglia. «Non ci sono motivazioni razziali. Non ci sono motivazioni religiose. Era un problema familiare», ha detto Martin, aggiungendo che la famiglia della moglie di Kelley non era in chiesa al momento della strage.

Freeman Martin del dipartimento di pubblica sicurezza del Texas (Nick Wagner/Austin American-Statesman via AP)

Gli investigatori hanno anche spiegato meglio come sia avvenuta la strage, raccontando dettagli molto cruenti su quello che è stato trovato dai primi soccorritori dentro la chiesa, tra corpi ammassati e moltissimo sangue sui muri e sul pavimento. Kelley, vestito di nero, con un giubbotto antiproiettile e una maschera da teschio, è entrato nella chiesa sparando con metodicità da una parte all’altra della stanza mentre camminava lungo il corridoio centrale, riuscendo a colpire quasi tutte le persone presenti.

Dopo essere uscito dalla chiesa, Kelley è stato ferito a una gamba e al torace da un residente della zona che sentendo gli spari era arrivato con il suo fucile. Kelley è scappato con il suo SUV, inseguito dall’uomo che gli aveva sparato e da un altro passante arrivato nel frattempo. Dalla sua auto Kelley ha chiamato suo padre, poi si è sparato in testa uccidendosi e facendo finire la sua auto fuori strada. Inizialmente non era stato spiegato come fosse finito l’inseguimento e non era chiaro se Kelley fosse stato ucciso dal suo inseguitore.

Agenti di polizia intorno alla chiesa di Sutherland Springs (AP Photo/Eric Gay)

La strage di domenica è stata la peggiore nella storia recente del Texas, e l’assalitore ha usato un’arma semiautomatica replica di un modello nato per uso militare. Come succede in questi casi, si è tornati a parlare dell’opportunità di vietare la vendita di questo tipo di armi, in grado di causare danni molto più grandi delle armi da caccia o delle pistole. Nel caso di Kelley, tuttavia, sembra che ci fossero delle leggi che gli vietassero di avere un’arma simile, per via di una condanna ricevuta nel 2012 da un tribunale militare per violenza domestica e per aver aggredito suo figlio adottivo. La condanna non fu però inserita nel database federale che viene usato per fare i controlli su chi vuole comprare un’arma: dal momento del suo congedo per cattiva condotta nel 2014, Kelley era riuscito quindi a comprare legalmente tre pistole e il fucile semiautomatico usato per la strage.

La foto sulla patente di Devin Kelley diffusa dal dipartimento di pubblica sicurezza del Texas (Texas Department of Public Safety via Getty Images)

All’epoca della condanna, Kelley faceva parte dell’Aeronautica militare da meno di quattro anni. Aveva un grado piuttosto basso e si occupava di logistica in una base in Texas. La sua prima moglie lo denunciò per violenze contro di lei e contro suo figlio, chiedendo il divorzio. Nella denuncia raccontò che Kelley aveva cominciato a picchiarla violentemente e a minacciarla con la pistola poche settimane dopo il loro matrimonio, e che picchiando il figlio che la donna aveva avuto da una precedente relazione gli aveva causato delle fratture al cranio. Kelley fu giudicato da una corte marziale e condannato a un anno di carcere, dopodiché fu congedato per “cattiva condotta”, una forma di congedo che non porta con sé il divieto a comprare armi come invece fa il congedo “con disonore”. L’Aeronautica militare ha avviato un’indagine per capire come mai la sentenza di Kelley non fosse stata inserita nel database federale.

Dopo la condanna e il congedo, Kelley era tornato a vivere con i suoi genitori nella loro casa a circa un’ora di macchina da Sutherland Springs, si era risposato con Danielle Shields e per qualche mese aveva vissuto in una casa mobile. Sul suo recente passato non ci sono molte informazioni, se non una condanna per violenza nei confronti del suo cane e un’indagine per stupro e violenza sessuale. Non è chiaro come fosse la sua relazione con la seconda moglie, ma i giornali scrivono che i due erano di fatto separati. Kelley non aveva un lavoro fisso. Lo scorso giugno era stato assunto come guardia notturna, ma aveva perso il lavoro sei settimane dopo.