Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri sono di nuovo indagati come possibili mandanti delle stragi mafiose del 1993

Marcello dell'Utri e Silvio Berlusconi, Roma 26 marzo 1999
(©SCROBOGNA-LAPRESSE)
Marcello dell'Utri e Silvio Berlusconi, Roma 26 marzo 1999 (©SCROBOGNA-LAPRESSE)

Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri sono di nuovo indagati come possibili mandanti delle stragi mafiose del 1993 a Firenze, Roma e Milano. La procura di Firenze ha chiesto e ottenuto dal giudice delle indagini preliminari la riapertura del fascicolo (archiviato per due volte) dopo aver ricevuto da Palermo le intercettazioni dei colloqui in carcere dell’ex boss mafioso Giuseppe Graviano. Le intercettazioni (di cui sui giornali di oggi si possono leggere alcune parti) sono state fatte nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta presunta e mai dimostrata “trattativa Stato-mafia“. Graviano ha 54 anni ed è in prigione da quando ne aveva 30 assieme a suo fratello Filippo, per il ruolo avuto nelle stragi ordinate da Cosa Nostra nei primi anni Novanta.

Già in passato Berlusconi era stato indagato per sospetti legami dalle procure di Firenze e Caltanissetta, ma la sua posizione era stata archiviata. In particolare nel 2009 era stato tirato in ballo da un ex collaboratore dei Graviano, Gaspare Spatuzza, e accusato di essere stato in contatto con Cosa Nostra nei primi anni Novanta. Le accuse però non portarono a nulla.