Il governo ha indicato Ignazio Visco come prossimo governatore della Banca d’Italia, dice ANSA

Ignazio Visco. (ANSA/CLAUDIO PERI)
Ignazio Visco. (ANSA/CLAUDIO PERI)

In una lettera inviata alla Banca d’Italia il governo ha indicato Ignazio Visco come prossimo governatore della Banca d’Italia, scrive l’ANSA. Visco è il governatore uscente, nominato nel 2011 in sostituzione di Mario Draghi e da tempo si parlava di una sua possibile riconferma nell’incarico. La lettera del governo a Banca d’Italia è il primo passo di una procedura che porterà alla sua riconferma ufficiale da parte del Presidente della Repubblica, che pubblicherà un decreto dopo aver sentito il consiglio direttivo della Banca, il cui parere però non è vincolante. Il mandato di Visco scade il 31 ottobre.

La conferma di Visco aveva suscitato diverse polemiche. L’attuale governatore è stato spesso accusato di avere un rapporto troppo stretto con l’establishment bancario, che si sarebbe riflesso in una sua mancanza di critiche dell’attuale sistema e in un’attività di vigilanza spesso non sufficiente. Durante il mandato di Visco sono avvenute tutte le principali crisi bancarie degli ultimi anni: da Monte dei Paschi a Vento Banca e Popolare di Vicenza. Due settimane fa i deputati PD, sostenuti dal segretario Matteo Renzi, avevano approvato una mozione con cui chiedevano al governo di non confermare Visco e di nominare al suo posto «la figura più idonea a garantire nuova fiducia».

Renzi ha ripetuto anche oggi di essere contrario a una riconferma di Visco, ma il governo aveva fatto capire in diverse occasione che avrebbe mantenuto ferma la sua scelta. Diversi importanti esponenti del PD o vicini al PD, dal capogruppo al Senato Luigi Zanda all’ex presidente del Consiglio Romano Prodi, hanno difeso il governatore e anche il presidente della Repubblica ha fatto filtrare la sua insoddisfazione nei confronti di Renzi. Renzi in particolare è stato criticato perché il suo gesto avrebbe rappresentato uno “sgarbo istituzionale”. Il governatore di Banca d’Italia è una figura in teoria indipendente. Viene nominato con un decreto del presidente della Repubblica, su proposta del governo e dopo aver interpellato il consiglio direttivo della Banca.

Di fatto, il governatore viene scelto dal governo e a quel punto esercita il suo mandato senza più alcun condizionamento da parte della politica (sempre in teoria). In questo procedimento il Parlamento non ha nessun ruolo: per questo molti considerano un’indebita intromissione la mozione presentata e votata dal PD su spinta del suo segretario. Per alcuni è un attacco all’indipendenza di Banca d’Italia e un tentativo di portare l’istituzione al centro dello scontro politico, oppure una strategia di Renzi per ottenere facile consenso gettando sul governatore la colpa delle recenti crisi bancarie.