Cinque deputati hanno presentato un’interrogazione parlamentare sul preoccupante bilancio della Federazione Italiana Rugby

(MARTIN BUREAU/AFP/Getty Images)
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Il 18 ottobre il deputato del Gruppo Misto Domenico Menorello, insieme ad altri quattro deputati del Partito Democratico — Diego Crivellari, Paolo Cova, Floriana Casellato e Giuseppe Fioroni — ha presentato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri un’interrogazione parlamentare a risposta scritta riguardante il bilancio consuntivo della Federazione Italiana Rugby (FIR) relativa all’esercizio dell’anno passato, da cui — si legge nel testo dell’interrogazione — si ricavano informazioni preoccupanti circa lo stato di salute della stessa federazione.

Analizzando l’andamento finanziario dei bilanci FIR si apprende che la situazione è grave: infatti sembrerebbe che i ricavi dal 2012 ammontino a quasi 220 milioni di euro e nonostante questo cospicuo flusso di denaro si siano prodotte perdite ingenti per tre esercizi su quattro e precisamente nel 2013 per oltre 265.000 euro, nel 2015 per oltre 2.150.000 euro e nel 2016 per oltre 636.000 euro; accanto a questi elementi non può essere trascurato il dato relativo alla disponibilità di cassa, la cosiddetta liquidità, che passa da oltre 13 milioni di euro al 31 dicembre 2011 a meno di 2 milioni di euro al 31 dicembre 2016.

Oltre a generare forti perdite, quindi, la FIR avrebbe progressivamente consumato gran parte delle risorse liquide per un totale di 11 milioni di euro; a fronte di tale situazione il CONI, ente che ha il compito di vigilare sull’operato delle federazioni, ha imposto di predisporre un piano di ricostituzione del patrimonio netto; FIR ha proposto un piano che prevede di produrre e accantonare circa 2,4 milioni di euro di utile nel triennio 2017-2019 principalmente attraverso risparmi sui costi.

La detta situazione ha generato forti preoccupazioni nel mondo del rugby poiché risulta difficile comprendere i motivi delle consistenti perdite per una tra le federazioni più ricche dello sport italiano e in particolare perché il piano di consolidamento è stato affidato agli stessi soggetti che hanno prodotto il descritto disavanzo; l’11 settembre 2017 gli organismi tecnici di controllo del CONI hanno respinto il piano di rientro triennale deliberato dal consiglio federale FIR e la notizia ha raggiunto la stampa come era accaduto già nell’agosto 2016 a fronte dei ritardi nell’approvazione dei bilanci […] la drammatica situazione appare fuori controllo e rischia di nuocere all’intero mondo del rugby. Occorre ricordare che, in caso di gravi irregolarità nella gestione, il Consiglio nazionale del CONI, in base all’articolo 6, n. 4, lettera F1 del proprio statuto, può deliberare il commissariamento Federazione Italiana Rugby.

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