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  • Martedì 10 ottobre 2017

La più piccola nazione a essersi mai qualificata ai Mondiali di calcio

Ha meno abitanti di Firenze ed è arrivata prima in un girone difficile, con Turchia, Ucraina e Croazia: preparatevi a rivedere il “Viking Thunder-Clap”

Ieri sera la nazionale maschile dell’Islanda è diventata la quindicesima squadra a qualificarsi per i Mondiali di calcio in Russia, che si giocheranno nell’estate 2018. L’Islanda è la nazione con meno abitanti a essersi mai qualificata per un Mondiale di calcio: ha circa 335mila abitanti (Firenze, da sola, ha più abitanti) e non era mai successo che un paese con meno di un milione di abitanti arrivasse alla fase finale dei Mondiali di calcio. L’Islanda, che geograficamente è più vicina alla Groenlandia che al continente europeo, ha ottenuto la qualificazione dopo aver vinto 2-0 contro il Kosovo ed è arrivata prima in un girone in cui c’erano anche Ucraina, Turchia e Croazia, una squadra con alcuni dei migliori giocatori al mondo.

Già nel 2016, l’Islanda si era qualificata agli Europei (il primo torneo internazionale della sua storia) ed era anche andata molto bene, eliminando la forte Inghilterra agli ottavi e arrivando fino ai quarti di finale. Heimir Hallgrimsson, l’allenatore della nazionale, ha detto che il problema principale è stato convincere la squadra a restare concentrata dopo il grande risultati ottenuto agli Europei: «La prima birra bevuta dopo una festa non è mai la migliore», ha detto.

Nel 2012 l’Islanda era al 131º posto nel ranking FIFA delle squadre più forti al mondo; ora è al 22º posto, davanti all’Olanda e cinque posizioni dietro l’Italia. La crescita dell’Islanda è dovuta a molti investimenti fatti negli ultimi vent’anni: sfruttando una buona situazione economica, il paese ha investito molto in strutture (spesso al coperto, per giocare nonostante il freddo e la neve), in accademie giovanili e nella formazione degli allenatori. Quasi tutti i più forti giocatori islandesi giocano poi all’estero: su 23 giocatori convocati per la fase finale degli Europei, nessuno giocava nel campionato islandese e i giocatori più forti giocano ancora in Premier League o in Ligue 1. L’Islanda e i suoi tifosi sono anche noti per il “Viking Thunder-Clap”, quel rito diventato famoso durante gli Europei che sta all’Islanda come l’haka sta agli All Blacks, nel rugby (anche se in realtà sembra sia nato tra i tifosi del Motherwell, una squadra di calcio scozzese). Si fa battendo le mani a ritmo sempre più veloce, facendo ogni volta un sonoro “UH”.