La risposta di Appendino alle critiche della Stampa sul “declino di Torino”

La sindaca del M5S respinge la tesi del quotidiano torinese, e dice che le cose stanno andando nella direzione giusta

(ANSA/ALESSANDRO DI MARCO)
(ANSA/ALESSANDRO DI MARCO)

La sindaca di Torino Chiara Appendino, eletta nel giugno del 2016 con il Movimento 5 Stelle, ha scritto una lettera al quotidiano torinese della Stampa, che ieri aveva pubblicato un severo commento nel quale Luigi La Spina aveva criticato i primi quindici mesi della nuova amministrazione, parlando di un declino della città dopo la crescita avvenuta con gli ultimi sindaci di centrosinistra. Appendino ha scritto che i dati non confermano le opinioni di La Spina, citando un aumento delle prenotazioni delle camere d’albergo, una ripresa dal punto di vista economico, e sostenendo che la città continui a offrire molte iniziative culturali (i tagli alla programmazione di mostre e concerti sono stati uno degli aspetti più criticati della nuova amministrazione).

Gentile Direttore,
le scrivo non solo come sindaca di Torino ma anche e soprattutto come torinese. Come orgogliosa cittadina di quella che è stata la prima capitale d’Italia, faro dello sviluppo dell’intero Paese e luogo di patrimoni culturali, storici e artistici.

In ogni mio intervento, l’ho ribadito più volte, amo affidarmi ai dati più che alle opinioni, e questa occasione non farà eccezione. Nell’articolo pubblicato ieri su queste pagine a firma di un vostro editorialista si legge di una presunta città «in declino». Tra i simboli del declino narrato senza alcun dato a supporto vi sarebbe un calo del turismo, eppure l’occupazione delle camere d’albergo a settembre si è assestata a un +8,8% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Si ventila poi un clima allarmistico dell’industria locale che da sempre si distingue nei settori automotive, aerospazio, telecomunicazioni, bio-medicale, enogastronomico e non solo. Chiariamo subito che Torino è una città che ha sofferto la crisi più di altre e in cui le imprese hanno pagato un prezzo enorme.

Eppure – pur in un quadro di crisi globale – secondo la consueta indagine trimestrale dell’Unione Industriale tutti i principali indicatori sono finalmente positivi e lasciano intravedere un rilancio produttivo su basi solide. La strada da fare è ancora lunga ma sono segnali di cui va tenuto conto. Credo sia anche importante sottolineare che questa narrazione di declino non solo non rende giustizia ma rischia di danneggiare eccellenze della nostra città come, ad esempio, l’Università e il Politecnico. Tutto ciò, ci tengo a sottolinearlo, è merito dell’intera comunità. Di una Torino ricca di inventiva e laboriosità, che vede come protagonisti tutte le istituzioni, le aziende, le realtà sociali e i cittadini.

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