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  • Mercoledì 4 ottobre 2017

La canzone di Violeta Parra che conoscete tutti

Violeta Parra in uno studio di registrazione
(El Mercurio/GDA via ZUMA Wire/ANSA)
Violeta Parra in uno studio di registrazione (El Mercurio/GDA via ZUMA Wire/ANSA)

«Gracias a la vida que me ha dado tanto
Me ha dado la risa y me ha dado el llanto
Asi yo distingo dicha de quebranto,
Los dos materiales que forman mi canto,
Y el canto de ustedes que es mi mismo canto,
Y el canto de todos que es mi propio canto
Gracias a la vida que me ha dado tanto»

“Gracias a la vida” (1966), di Violeta Parra, che nacque il 4 ottobre del 1917, cento anni fa, a San Carlo, in Cile.
Fu cantautrice, pittrice e poetessa ed ebbe un ruolo molto importante nella riscoperta e diffusione del folklore cileno anche al di fuori dell’America.

«Grazie alla vita che mi ha dato tanto,
mi ha dato due stelle che quando le apro
perfetti distinguo il nero dal bianco,
e nell’alto cielo il suo sfondo stellato,
e tra le moltitudini l’uomo che amo.

Grazie alla vita che mi ha dato tanto,
mi ha dato l’ascolto che in tutta la sua apertura
cattura notte e giorno, grilli e canarini,
martelli, turbine, latrati, burrasche
e la voce tanto tenera di chi sto amando.

Grazie alla vita che mi ha dato tanto,
mi ha dato il suono e l’abbecedario;
con lui le parole che penso e dico:
madre, amico, fratello, luce illuminante,
la strada dell’anima di chi sto amando.

Grazie alla vita che mi ha dato tanto,
mi ha dato la marcia dei miei piedi stanchi,
con loro andai per città e pozzanghere,
spiagge e deserti, montagne e piani
e la casa tua, la tua strada, il cortile.

Grazie alla vita che mi ha dato tanto,
mi ha dato il cuore che agita il suo confine
quando guardo il frutto del cervello umano,
quando guardo il bene così lontano dal male,
quando guardo il fondo dei tuoi occhi chiari.

Grazie alla vita che mi ha dato tanto,
mi ha dato il riso e mi ha dato il pianto,
così distinguo gioia dal dolore
i due materiali che formano il mio canto
e il canto degli altri che è lo stesso canto
e il canto di tutti che è il mio proprio canto.
Grazie alla vita che mi ha dato tanto».