L’uragano Irma colpirà la Florida domani
5,6 milioni di persone hanno ricevuto l'ordine di andarsene, e sono già arrivati vento e pioggia: intanto i Caraibi si preparano all'uragano Jose
L’uragano Irma, uno dei più potenti ad essersi mai formati nell’Atlantico, ha colpito oggi la costa settentrionale di Cuba e l’arcipelago di Camaguey, e si sta dirigendo verso la Florida: entro domani mattina (ora locale) si prevede colpirà l’arcipelago delle Florida Keys, e poi nel pomeriggio la costa occidentale, quella che si affaccia sul golfo del Messico e dove si trova la città di Tampa. Mentre si trovava sopra Cuba, l’uragano ha perso intensità ed è ora classificato come di categoria 3: ma nella notte i suoi venti avevano raggiunto i 300 chilometri orari, facendogli raggiungere la categoria 5 (la più alta), e i meteorologi prevedono che acquisterà nuovamente intensità allontanandosi da Cuba e passando sopra il mare.
L’uragano ha già causato almeno 23 morti, migliaia di sfollati e moltissimi danni in diverse isole dei Caraibi, tra cui Anguilla, Barbuda, il territorio franco-olandese di Saint Martin, le isole Vergini, la Repubblica Dominicana, Haiti e le isole Turks e Caicos. Nella più grande evacuazione nella storia dello stato, centinaia di migliaia di persone hanno lasciato le proprie case in Florida, dove nel pomeriggio di sabato (ora italiana) ha iniziato a piovere molto.
Irma è stato il primo uragano di categoria 5 a colpire Cuba dal 1924. I meteorologi prevedono che la prima parte della Florida a essere colpita saranno le isole Keys, ma la rotta stimata dell’uragano è stata modificata verso la costa occidentale dello stato, e ora si pensa passerà lontano dall’area metropolitana di Miami, che conta sei milioni di persone. I suoi venti sono comunque così forti che potrebbero interessare tutto lo stato, da costa a costa.
5,6 milioni di persone hanno ricevuto l’ordine di lasciare le proprie case in Florida, e altre 540mila lungo le coste della Georgia. Ci sono alberghi prenotati dagli sfollati fino ad Atlanta, e molti centri di accoglienza sono stati aperti per ospitare quelli che non possono andarsene. Rick Scott, governatore della Florida, ha ribadito l’invito alla popolazione ad andarsene, dicendo che «la tempesta va più veloce di voi». Ieri aveva detto : «Se avete intenzione di andarvene e non ve ne andate stasera, dovrete scappare da questa pericolosissima tempesta a vostro rischio». Dennis Feltgen, meteorologo del National Hurricane Center, ha detto: «Questa è una tempesta che vi ucciderà se non ve ne andate. Tutti ne subiranno le conseguenze».
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Gli aeroporti sono congestionati da lunghe code di auto e di persone ai terminal, e almeno 875 voli in partenza o in arrivo in Florida sono stati cancellati. Dopo la Florida, anche Georgia, Alabama, North Carolina e South Carolina hanno dichiarato lo stato di emergenza. Philip Levine, sindaco di Miami Beach, ha chiesto ai turisti di andarsene. Molte stazioni di servizio sono rimaste senza benzina. Si stima che 9 milioni di persone rimarranno senza elettricità, come è già successo a 30mila persone nonostante l’uragano si trovi ancora a decine di chilometri dalla costa. Il capo della Florida Power and Light Company ha detto che certi abitanti della Florida potrebbero rimanere in questa condizione per settimane. Dopo il passaggio dell’uragano, chi ha deciso di restare nelle zone della Florida che saranno colpite rimarrà con ogni probabilità per settimane anche con pochissimo cibo e acqua.
L’uragano Irma è tra i più forti mai registrati nell’Atlantico, largo quasi cinquecento chilometri: per questo si prevede interesserà tutta la Florida, penisola larga meno di 250 chilometri. In certe zone potrebbero cadere fino a 500 millimetri di pioggia, e soprattutto causare inondazioni: se colpirà alcune zone costiere durante l’alta marea, potrebbe provocare innalzamenti del livello del mare oltre i 3,5 metri. Si pensa sarà più devastante di Andrew, l’ultimo uragano di categoria 5 a colpire la Florida, nel 1992: uccise 40 persone, fece 26 miliardi di dollari di danni nello stato e distrusse oltre 125mila case.
Insieme a Irma, gli abitanti di molte isole dei Caraibi stanno aspettando l’arrivo dell’uragano di Jose, di categoria 4, che potrebbe colpire le coste in un paio di giorni come uragano di categoria 5. Per ora si pensa che Jose non causerà grandi danni negli Stati Uniti, ma c’è molta preoccupazione per le conseguenze sui Caraibi: quasi tutti i 1400 abitanti dell’isola di Barbuda sono stati evacuati, con l’eccezione dei pochi che si sono rifiutati di andarsene. Finora, a causa dell’uragano Irma, almeno nove persone sono morte e altre sette sono disperse a Saint-Martin, un’isola franco-olandese. A Barbuda c’è stato un morto, e il 95 per cento delle case è stato danneggiato: i costi di ricostruzione sono stati stimati in 100 milioni di dollari. Oltre ai vasti danni alle case, un morto è stato registrato ad Anguilla, quattro alle isole Vergini e altri tre in Porto Rico, dove oltre la metà dei 3 milioni di abitanti è senza elettricità e sono stati aperti rifugi per ospitare fino a 62 mila persone. Nella Repubblica Dominicana almeno 19 mila persone sono state evacuate. Ci sono stati dei danni e delle inondazioni anche ad Haiti, che sta ancora cercando di riprendersi dal terremoto del 2010.