Gli abusi edilizi c’entrano con i crolli per il terremoto ad Ischia?

In parte sì, anche se è presto per avere certezze: di sicuro però Ischia è uno dei posti con più abusi edilizi in Italia

(ANSA/Cesare Abbate)
(ANSA/Cesare Abbate)

Dopo il terremoto di Ischia della scorsa notte – in cui sono morte due persone, mentre altre decine sono ferite o disperse – in molti sostengono che tra le cause dei crolli di molte case ci siano gli abusi edilizi compiuti negli anni. In altre parole, sarebbero crollate soprattutto le case costruite illegalmente, con materiali spesso scadenti e senza rispettare le norme di sicurezza previste dalla legge. Il sospetto di molti è dovuto al fatto che terremoto di questa notte non è stato particolarmente forte: ha liberato circa mille volte meno energia del terremoto dell’Italia centrale di un anno fa. L’unico modo di spiegare i danni, quindi, sarebbe la scarsa qualità delle costruzioni sull’isola.

Non tutti però sono convinti che questa sia l’unica spiegazione. Geologi ed esperti suggeriscono che parte della responsabilità si debba alla conformazione del terreno dell’isola, che in alcuni punti sarebbe in grado di amplificare gli effetti delle scosse. Altri suggeriscono che a essere vulnerabili non sono solo le case abusive ma in generale tutte le costruzioni vecchie, che sull’isola sono molte. Infine, bisogna sottolineare che possono esserci case costruite con materiali scadenti che hanno ottenuto tutti i permessi, mentre case costruite solidamente possono essere abusive. È molto presto per trarre conclusioni definitive: una risposta definitiva sulle ragioni dei crolli si potrà avere solo dopo aver studiato meglio il terremoto e dopo aver esaminato attentamente gli edifici crollati e la loro storia.

Esiste però un fatto di cui siamo certi: Ischia è uno dei luoghi in Italia con la più alta concentrazione di abusi edilizi. Secondo il rapporto Ecomafie 2017 di Legambiente, nell’isola di Ischia – che ha una superficie di poco meno di 50 chilometri quadrati – ci sono 600 edifici in attesa di essere demoliti, mentre ben 27 mila domande di condono edilizio attendono di essere esaminate. Nel rapporto “Mare monstrum 2017“, realizzato sempre da Legambiente, Ischia viene inserita tra le quattro località con i più numerosi e peggiori abusi edilizi del paese.

In un comunicato pubblicato il giorno successivo al terremoto, Legambiente ha sostenuto che esiste un collegamento diretto tra i crolli e l’abusivismo edilizio: «Ischia è da sempre simbolo di abusivismo edilizio, di cementificazione disordinata e di impunità. Davanti a questa ennesima tragedia speriamo che chi in queste settimane sta cavalcando il tema dell’abusivismo di necessità, per ricercare consenso elettorale, si fermi». Legambiente critica in particolare una legge approvata dal consiglio regionale della Campania lo scorso luglio, dove la maggioranza è del Partito Democratico e il presidente è Vincenzo De Luca, che di fatto permette di adottare soluzioni alternative alla demolizione degli edifici abusivi.

Nonostante sia stato criticato per la sua legge considerata troppo permissiva, anche De Luca pensa che esista un collegamento tra i danni del terremoto e le costruzioni illegali. Poco dopo la notizia dei primi crolli ieri notte, De Luca ha detto: «L’abusivismo è una emergenza che ci trasciniamo da almeno trent’anni e su cui si è chiacchierato tanto senza mai muovere un dito. Per la Campania si tratta di almeno settantamila alloggi abusivi rispetto ai quali occorre il massimo rigore. A Ischia sono stati compiuti abusi di tipo criminale, con strutture costruite in zone a rischio idrogeologico che vanno abbattute il prima possibile».

Che i danni del terremoto siano in parte dovuti alle costruzioni abusive e di cattiva qualità lo ha sostenuto anche Aldo De Chiara, 72 anni, ex procuratore aggiunto di Napoli dove aveva l’incarico di coordinatore della sezione tutela del territorio. «Le costruzioni abusive sono una minaccia, soprattutto per chi le abita», ha detto De Chiara al Corriere della Sera: «In molti casi è stato accertato che viene utilizzato cemento impoverito e noi avevamo lanciato l’allarme sul rischio di crolli anche in caso di scosse non particolarmente forti. Purtroppo quello che denunciavamo è successo ieri sera». De Chiara racconta anche di aver subito minacce e intimidazioni dai cittadini quando provò a portare a termine alcune demolizioni: molti giornali oggi hanno ricordato di come a Ischia ci siano state proteste di piazza e mobilitazioni della popolazione locale a difesa degli abusi edilizi.

Non tutti però sono convinti che gli abusi edilizi c’entrino con il terremoto. I sindaci dei sei comuni dell’isola hanno pubblicato una nota congiunta questa mattina in cui «deplorano le notizie false relative a presunti danni e crolli in tutta l’isola e alle inesistenti connessioni tra l’evento sismico e i fenomeni legati all’abusivismo edilizio». Secondo quanto scrivono i sindaci: «I crolli hanno interessato per lo più strutture antiche tra le quali una chiesa già distrutta dal terremoto del 1883 e poi riedificata». Della stessa opinione è anche Antonio Oliviero, architetto urbanista che sta redigendo il piano urbanistico di Forio, uno dei comuni di Ischia: «La zona di Casamicciola [quella dove si sono verificati i danni maggiori] è storicamente la più vulnerabile ai terremoti a Ischia. Lo dicono i dati storici. Parlare di abusivismo edilizio in questi casi vuol dire strumentalizzare la vicenda».

Quel che è certo è che un terremoto come quello di Ischia, in condizioni normali, non avrebbe dovuto causare danni così estesi. «Lascia perplesso come un terremoto di tale magnitudo possa provocare danni e vittime nel nostro paese», ha detto Francesco Peduto, presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi. «È possibile che la magnitudo possa essere stata leggermente sottostimata ma, ripeto, è francamente allucinante che si continui a morire per terremoti di questa entità». Egidio Grasso, che presiede l’ordine dei Geologi della Campania, ha detto: «Non è normale che un terremoto 4.0 determini crolli di edifici ed evacuazioni di ospedali e, purtroppo, la tragedia di due vittime, dispersi, tanti feriti».

Sulle spiegazioni di queste anomalie, però, per il momento gli stessi geologi sembrano essere molto prudenti. Secondo Grasso: «L’onda sismica in presenza di situazioni geologiche o morfologiche particolari, può subire notevoli amplificazioni. Le cause potrebbero essere ricercate nei fenomeni di amplificazione sismica locale oppure attribuite alle costruzioni fatiscenti, abusive e realizzate senza alcuna verifica sismica». Anche la Protezione civile ha parlato genericamente di case costruite con materiali scadenti e non a norma, senza specificare quali fossero abusive, nel senso comunemente intenso, e quali invece erano costruite in maniera irregolare, ma che avevano comunque ottenuto i permessi necessari.

La verità è che probabilmente numerose cause hanno contribuito a rendere questo terremoto particolarmente dannoso. Intervistato da La7 il sismologo Andrea Tertulliani, dell’Istituto nazionale di geologia e vulcanologia, ha spiegato che le principali sono probabilmente tre: «Primo è: la superficialità dell’ipocentro a circa cinque chilometri di profondità. In secondo luogo: un’alta vulnerabilità dell’edificato: case vecchie, case antiche, case abusive, senza ristrutturazioni e mantenimento. In terzo luogo, e soprattutto nella zona di Casamicciola, sono presenti diversi dissesti idrogeologici che producono aree di amplificazione locale».