La storia di Giorgio Perlasca, raccontata per la prima volta in Italia da “Mixer”, nel 1990

Durante la Seconda guerra mondiale Perlasca si finse diplomatico spagnolo e salvò più di 5mila ebrei ungheresi: morì 25 anni fa

Giorgio Perlasca (ANSA/WIKIPEDIA)
Giorgio Perlasca (ANSA/WIKIPEDIA)

Il 15 agosto 1992, esattamente 25 anni fa, è morto a Padova Giorgio Perlasca, il commerciante italiano che durante la Seconda guerra mondiale si finse Console generale spagnolo a Budapest, in Ungheria, e salvò più di 5mila ebrei ungheresi che altrimenti sarebbero stati deportati nei campi di concentramento dal regime nazista. Negli ultimi 27 anni la storia di Perlasca è stata raccontata in documentari, fiction e libri: molti la conoscono per Perlasca. Un eroe italiano, la fiction che trasmise la RAI il 28 e il 29 gennaio 2002 in occasione del Giorno della memoria, dove Perlasca era interpretato da Luca Zingaretti.

Fino all’inizio degli anni Novanta, però, Perlasca non era conosciuto in Italia, anche se aveva già ricevuto diversi riconoscimenti all’estero: nel 1989, per esempio, era stato insignito da Israele del riconoscimento di “Giusto tra le nazioni”, l’espressione usata per indicare i non-ebrei che rischiarono di farsi uccidere per salvare anche solo un ebreo dal genocidio nazista. La storia di Perlasca fu raccontata per la prima volta in Italia dal giornalista Giovanni Minoli in una puntata di Mixer andata in onda nel 1990, e poi dal libro La banalità del bene di Enrico Deaglio, uscito l’anno successivo.

La puntata di Mixer su Giorgio Perlasca, trasmessa nel 1990