Lady Diana come la ricordano i figli William e Harry

Non ne avevano mai parlato così apertamente come nel documentario trasmesso ieri da HBO: il dolore, gli abbracci, la risata, come sarebbe da nonna

(HBO)
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Per commemorare i vent’anni dalla morte di Lady Diana, avvenuta il 31 agosto del 1997 quando aveva 36 anni, i suoi figli William, 35 anni, e Harry, 32, hanno raccontato per la prima e ultima volta pubblicamente («non abbiamo mai parlato così profondamente di lei prima e non abbiamo intenzione di rifarlo in futuro», ha detto William), i loro ricordi legati a lei in un documentario andato in onda ieri su HBO, intitolato Diana, Our Mother: Her Life and Legacy.

Il documentario, che dura poco più di un’ora, si apre con i due fratelli che sfogliano e commentano vecchi album di famiglia; oltre a loro compaiono solo amici di famiglia a comporre un ritratto personale e caloroso, senza le vene polemiche e i toni scandalistici che accompagnano quasi sempre le storie su Lady Diana. È stato prodotto da Nicolas Kent e girato da Ashley Gething, già autori nel 2016 del documentario Our Queen at 90: si può guardare integralmente qui registrandosi su HBO, mentre di seguito abbiamo raccolto alcune cose che hanno raccontato William e Harry.

L’ultima telefonata
È uno dei momenti più toccanti del documentario, anticipato da giorni da giornali e siti di news. William e Harry ricordano l’ultima telefonata con la madre: non la vedevano da settimane, lei era a Parigi, loro in Scozia e avevano fretta di tornare a giocare coi cuginetti.

Harry: «Non riesco a ricordare esattamente cosa le dissi, tutto quello che ricordo è, beh, il rimpianto che avrò per tutta la vita di quanto durò poco quella telefonata. In qualche modo dovrò farci i conti per tutta la vita. Non sapere che quella sarebbe stata l’ultima volta che avrei parlato a mia mamma, e quanto sarebbe stato diverso se avessi avuto anche solo la minima idea che la sua vita sarebbe stata presa quella notte».

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William: «Harry e io eravamo di fretta e volevamo solo dirle “ciao, ci vediamo dopo, posso andare?” Se avessi saputo cosa stava per succedere non sarei stato così distante. Quella telefonata è ancora inchiodata nella mia testa».

Diana era una mamma divertente
William e Harry hanno parlato a lungo di Diana, del suo sense of humour e della gioia di vivere, ricordando le lunghe corse in macchina cantando Enya, i bigliettini scherzosi che mandava a William quand’era a scuola e i dolcetti che infilava a entrambi sotto la camicia.

Harry: «Tutto quello che sento è la sua risata in testa, quella specie di risata pazza che era felicità pura disegnata sul suo viso. Mi diceva sempre “puoi essere disubbidiente quanto vuoi, basta che non ti fai beccare”».

William ha raccontato che una volta quando tornò da scuola gli fece trovare a casa Cindy Crawford, Naomi Campbell e Christy Turlington, le top model di cui aveva un poster appeso in camera e di cui sua madre era molto amica: «All’epoca avevo 12 o 13 anni, diventai tutto rosso, non sapevo veramente cosa dire, inciampai e pensai che sarei caduto certamente dalle scale».

La migliore mamma possibile
Harry sui suoi abbracci: «Ti fagocitava e ti stringeva il più forte possibile. Ero così piccolo che non c’era via di fuga, tu eri lì e lei ti avrebbe trattenuto quanto voleva. Anche ora che ne parlo, riesco a sentire gli abbracci che ci dava e, beh, mi mancano, mi manca quella sensazione, mi manca quella parte della famiglia, mi manca avere quella madre, essere in grado di dare quegli abbracci e darti la comprensione di cui tutti hanno bisogno. […] Era la nostra mamma, lo è ancora. Da figlio direi che era la migliore mamma al mondo. Ci ha soffocato d’amore, di sicuro. Non c’è un giorno in cui io e William non vorremmo averla accanto e in cui non ci chiediamo che tipo di madre sarebbe ora e che tipo di ruolo pubblico avrebbe e come migliorerebbe le cose»

Perfetta, a parte il modo imbarazzante in cui li vestiva (come tutti i figli degli anni Ottanta, anche loro se ne lamentano): «Come hai potuto farci questo! Vestirò i miei figli esattamente nello stesso modo».

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Affrontare il dolore
Harry ha raccontato di aver pianto due volte dopo la morte della madre: la prima al funerale privato nella proprietà di famiglia, Althorp, quando venne sepolta. «C’è ancora molto dolore da lasciar uscire. Ero così piccolo, sono cresciuto pensando che non avere una mamma fosse normale».

William ha ricordato quando gli venne data la notizia della morte: «È come un terremoto che scuote la casa, la tua vita e tutto il resto», e ha aggiunto di essere cresciuto facendo parte del «triste club» delle persone che hanno perso qualcuno di importante e caro: «puoi sentirne il dolore». E ha aggiunto che «perdere qualcuno di così vicino a te è devastante, specialmente a quell’età. Non ci sono molti giorni in cui riesco a non pensare a lei. Ogni tanto mi viene un sorriso quando qualcuno dice qualcosa che avrebbe detto anche lei o che a lei sarebbe piaciuta. Le persone che si perdono in quel modo restano sempre con te».

«Ringrazio di essere stato suo figlio e di averla conosciuta per i 15 anni per cui lo sono stato. Ci ha dato delle buone basi. Ci ha dato gli strumenti giusti e ci ha preparato per la vita pur non sapendo cosa sarebbe successo».

Nonna Diana
William ha raccontato anche come ne parla ai figli, George e Charlotte, di 4 e 2 anni: «Penso continuamente a parlare di nonna Diana. Per questo ora abbiamo più foto di lei in giro per la casa e ne parliamo un po’, cose del genere. È difficile perché ovviamente Catherine non la conosceva, così non può andare troppo nel dettaglio. Così di solito quando metto a letto George o Charlotte, parlo di lei e cerco di ricordare loro che hanno due nonne, che c’erano due nonne nelle loro vite e che è importante che sappiano chi era e che è esistita».

«Sarebbe un incubo di nonna. Amerebbe i bambini alla follia ma sarebbe un incubo. Probabilmente arriverebbe all’ora del bagnetto, farebbe un casino con le bolle di sapone, farebbe finire l’acqua saponata ovunque e poi se ne andrebbe».

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