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  • Sabato 24 giugno 2017

La grande mira dei cecchini canadesi

Di recente uno di loro ha ucciso un miliziano dell'ISIS sparando da oltre tre chilometri di distanza, cosa che ha fatto riparlare di una longeva tradizione

(Gokhan Sahin/Getty Images)
(Gokhan Sahin/Getty Images)

Questa settimana è circolata la notizia secondo cui il mese scorso un cecchino delle forze speciali dell’esercito canadese avrebbe ucciso un combattente dello Stato Islamico (o ISIS) sparandogli da 3540 metri di distanza, nel nord dell’Iraq. I giornali internazionali e l’esercito canadese hanno fatto notare che si tratta di una specie di record, per quanto macabro. È la distanza più lunga mai registrata fra l’arma da fuoco che ha sparato e la persona che ha colpito e ucciso: il proiettile ci ha messo circa 10 secondi per arrivare dal fucile al corpo del miliziano. Fonti militari hanno detto al giornale canadese Globe and Mail che il cecchino, di cui non si sa il nome, fa parte della Joint Task Force 2, un’unità di forze speciali del Canadian Special Forces Command, che ha poi confermato la notizia. Altre fonti hanno anche detto a BBC che c’è un video di quel colpo, ma che per ora non è stato pubblicato.

Thomas Gibbons-Neff, giornalista ed ex marine, ha spiegato sul Washington Post la difficoltà di un colpo di quel tipo: «Perché un soldato possa colpire un bersaglio a  3540 metri di distanza bisogna che tenga in considerazione ogni singolo fattore atmosferico: la velocità del vento, la temperatura, la pressione atmosferica, l’imbardata del proiettile e la rotazione terrestre».

In molti si sono stupiti del fatto che un colpo del genere sia stato sparato da un membro dell’esercito canadese, che non è noto per essere particolarmente attivo come quelli di altri paesi. Eppure, l’efficacia del colpo è solo l’ultimo e più evidente esempio di una lunga tradizione di cecchini canadesi. Nella classifica dei cinque colpi mortali più distanti sparati da cecchini e in qualche modo ufficialmente confermati, tre sono stati sparati da soldati canadesi. Come ha scritto Derek Hawkins sul Washington Post, «è vero, è una lista macabra: ci sono esseri umani da entrambe le parti di questi assurdamente complicati colpi. La guerra non è un videogioco e nessun cecchino imbraccia il fucile per battere un record». Ciò non toglie però che una classifica di questo tipo esista, e che il Canada ne occupi ora la prima, la terza e la quarta posizione.

Nell’esercito canadese ci sono circa 70mila soldati e il Canada spende all’anno circa 20 miliardi di dollari per la sua Difesa: possono sembrare grandi numeri, ma non lo sono se paragonati con altri di paesi simili e, soprattutto, con quelli degli Stati Uniti, in cui solo l’esercito – senza contare le altre forze armate – è composto da circa mezzo milione di persone. Il Canada è però noto da decenni per l’efficacia dei suoi cecchini. Dei cecchini canadesi si parlò già durante la Prima guerra mondiale: in particolare di Francis Pegahmagabow, un indigeno canadese dell’Ontario che combatté in Europa dal 1914 al 1918. Si dice che uccise 378 persone.

Anche nei decenni successivi molti dei migliori cecchini canadesi erano indigeni. Lo storico militare Martin Pegler, autore nel 2011 di un libro sui tiratori scelti, ha spiegato al Washington Post che i nativi canadesi si distinguono in certi casi per la loro abitudine alla caccia e per una vista particolarmente buona. Per giustificare la bravura dei cecchini canadesi altri citano il fatto che fino a poco tempo fa il Canada era un paese prevalentemente rurale, dove molti erano abituati a cacciare e quindi a sparare.

Rob Furlong, cecchino canadese che nel 2002 in Afghanistan sparò un colpo mortale da 2430 metri di distanza, ha però spiegato che non si tratta solo della predisposizione di alcune persone e della loro abitudine alla caccia: ha parlato, senza entrare nei dettagli, della particolare efficacia dell’addestramento a cui sono sottoposti i cecchini canadesi, lasciando intendere l’esistenza di una specie di “tradizione”.