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  • Martedì 11 aprile 2017

Le foto del grave incendio nel campo per migranti di Grande-Synthe

In Francia, dopo una serie di scontri tra rifugiati curdi e afghani: ci sono dieci feriti e il campo è completamente distrutto

(PHILIPPE HUGUEN/AFP/Getty Images)
(PHILIPPE HUGUEN/AFP/Getty Images)

Lunedì 10 aprile c’è stato un grande incendio nel campo rifugiati di Grande-Synthe, vicino a Dunkerque nel dipartimento del Nord, in Francia, dove in 300 strutture di legno vivevano dalle mille alle 1.500 persone, per lo più cittadini curdi iracheni: secondo le notizie del responsabile dei vigili del fuoco ci sono almeno una decina di feriti. Il prefetto Michel Lalande, arrivato nella notte, ha parlato di «fine» del campo ridotto ormai a «un mucchio di cenere» e ha detto che «sarà impossibile» ripristinarlo. Dopo l’incendio, visibile a chilometri di distanza, i migranti sono stati evacuati dal campo e trasferiti in rifugi di emergenza.

Il campo era stato aperto nel marzo del 2016. Non è ancora chiaro che cosa sia successo, ed è stata aperta un’inchiesta. Diverse fonti dicono però che l’incendio è scoppiato dopo delle risse tra iracheni e afghani in cui sono rimaste ferite con un coltello sei persone: una si troverebbe in condizioni critiche. La polizia è intervenuta in tenuta antisommossa e ci sono stati degli scontri tra forze di sicurezza e circa 150 migranti. Il prefetto ha detto che «nessuno è in grado di spiegare come questi eventi possano accadere», ma Olivier Caremelle, capo di gabinetto del sindaco di Grande-Synthe, ha spiegato che l’arrivo degli afghani, dopo la chiusura della cosiddetta “giungla” di Calais nell’ottobre del 2016, aveva causato molte tensioni. Secondo le testimonianze raccolte da AFP, i cittadini afghani erano arrabbiati per essere stati riuniti a dormire nelle cucine collettive, mentre i cittadini curdi dormivano nelle case di legno.

La maggior parte dei campi per migranti della Francia si trova nel nord del paese e i rifugiati che ci vivono hanno come principale obiettivo quello di raggiungere il Regno Unito. A metà marzo il ministro dell’Interno francese Bruno Le Roux aveva annunciato l’intenzione di iniziare lo smantellamento del campo «il più rapidamente possibile». Nel campo di Grande-Synthe si sono verificati infatti diversi disordini e scontri: a marzo cinque uomini erano stati feriti in una rissa, un altro uomo era stato accoltellato nel novembre del 2016 e la scorsa settimana alcuni migranti avevano cercato di bloccare la vicina autostrada con tronchi d’albero e rami per cercare di fermare il traffico e arrampicarsi sui camion e sulle auto nella speranza di raggiungere il Regno Unito. Il sindaco ecologista di Grande-Synthe Damien Carême si era invece opposto alla decisione di Le Roux dicendo che il campo era «ora più che mai necessario» e spiegando che si era arrivati a una situazione di tensione «perché la risposta umanitaria non era stata sufficiente» e perché il campo era sovraffollato. Venerdì 17 marzo Carême e Le Roux avevano raggiunto un accordo per posticipare lo smantellamento del campo di sei mesi.