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  • Sabato 25 marzo 2017

Le zebre che dirigono il traffico a La Paz

Dal 2001 nella città boliviana decine di giovani si travestono in modo buffo per fare rispettare il codice della strada, con buoni risultati

Delle zebre al lavoro nel 2008. (AIZAR RALDES/AFP/Getty Images)
Delle zebre al lavoro nel 2008. (AIZAR RALDES/AFP/Getty Images)

Durante l’ultima puntata del suo talk show su HBO, il comico britannico John Oliver ha parlato di una strana iniziativa adottata a La Paz, in Bolivia, per ridurre gli incidenti stradali, di cui si è occupato anche l’Atlantic nel suo ultimo numero. Da qualche anno a La Paz decine di persone con dei costumi da zebre si mettono in mezzo alle strade per fare rallentare gli automobilisti e far attraversare i pedoni: e sembra funzioni meglio che con i vigili urbani. Dopo aver raccontato la storia di La Paz, Oliver ha poi fatto la parte comica, applicando l’idea delle zebre all’attualità: si scopre che migliorano anche un sacco di altre situazioni, dal giuramento di Donald Trump ai programmi televisivi inutilmente noiosi come quello in cui Rachel Maddow ha mostrato su MSNBC la prima dichiarazione dei redditi di Trump, la settimana scorsa.

L’idea delle zebre è venuta a Pablo Groux, un dipendente della città di La Paz, che si ispirò a un’iniziativa adottata negli anni Novanta da Antanas Mockus, il sindaco di Bogota, in Colombia, che mise sulle strade della città decine di mimi a dirigere il traffico. Alla base dell’idea di Mockus, che era un filosofo e un matematico, era che fosse più efficace ridicolizzare gli automobilisti che violavano il codice della strada, piuttosto che multarli o cercare di intimidirli. Funzionò: le morti per incidenti stradali diminuirono. Dopo avere incontrato Mockus, Groux decise di fare la stessa cosa utilizzando persone vestite da zebre, che hanno preso il nome di cebritas, un diminutivo di zebre in spagnolo.

La Paz è una città che ha visto aumentare molto la sua popolazione negli ultimi anni, per via di un trasferimento di massa dalle campagne: e con gli abitanti sono aumentati anche il traffico e gli incidenti stradali. Il programma cominciò nel 2001 con 24 zebre: all’inizio si provò a fare indossare a due persone un costume con quattro zampe, ma la cosa non funzionò per motivi piuttosto ovvi. Oggi le zebre, su due piedi, sono 265 solo a La Paz – ma ce ne sono anche in altre città – che ballano e gesticolano in decine di incroci e punti delicati della viabilità della città. Sono buffe e una delle conseguenze del loro essere buffe è che le persone quando le vedono rallentano e fanno meno infrazioni.

All’inizio, ha spiegato la direttrice del programma dal 2005 al 2011 Patricia Grossman, le zebre sventolavano bandiere e usavano fischietti, ma si è capito che questo non aiutava perché le rendeva simili a dei vigili urbani o a dei poliziotti. Oggi hanno un approccio più scherzoso, cercando di invogliare gli automobilisti a comportarsi bene buttandola sul ridere: «se una macchina si ferma sul marciapiede, [le zebre] si sdraiano sul tettuccio» ha raccontato Derren Patterson, un americano che possiede un’agenzia di viaggi a La Paz.

A lavorare come zebre nel traffico sono soprattutto giovani studenti – molti dei quali donne – che vengono da quartieri poveri, o con un passato di criminalità e droga, che ricevono un periodo di addestramento e poi un piccolo stipendio; sono impiegati anche per l’animazione in ospedali e durante le parate, o per fare lezioni nelle scuole su temi come riciclaggio e bullismo. C’è anche un progetto che permette a turisti e residenti di La Paz di vestirsi da zebra e dirigere il traffico per un giorno. La situazione del traffico è molto migliorata, secondo i residenti, anche se non ci sono rapporti ufficiali su come sia cambiata la situazione da quando ci sono le zebre: lo scorso dicembre però il progetto ha vinto il Guangzhou International Award for Urban Innovation, un premio consegnato a iniziative innovative che migliorano la vita in città.