Dopo 38 partite di campionato la Juventus ha pareggiato. Allo stadio Friuli, contro l’Udinese, in una delle sue gare più anonime di questa stagione, ha pareggiato 1-1 dopo essere passata in svantaggio. Nonostante il pareggio, è riuscita comunque a guadagnare un punto di vantaggio sulla Roma, che sabato si è fermata sul più bello perdendo in casa contro il Napoli, di fatto giocando veramente solo nell’ultima mezz’ora: si è riaperto così il discorso per il secondo posto, che solamente qualche giorno fa sembrava chiuso. Ma tutto sommato, meno male che il secondo posto è ancora in ballo, perché altrimenti sarebbe rimasta aperta solamente la qualificazione all’Europa League, a cui accedono la quarta e la quinta classificata e molto probabilmente anche la sesta, visto che la finale di Coppa Italia verrà giocata da due delle prime quattro squadre in classifica. L’Atalanta ha pareggiato, Lazio, Inter e Milan hanno vinto: ora, queste quattro squadre sono tutte in appena tre punti.
Cos’altro rimane? A Torino il Palermo è stato in vantaggio per un’ora, e una sua vittoria avrebbe riaperto il discorso salvezza, che è chiuso praticamente da inizio stagione. Ma negli ultimi venti minuti si è svegliato Andrea Belotti, che con una delle triplette più veloci nella storia della Serie A ha evitato un altro risultato negativo al Torino di Mihajlović. La Sampdoria continua ad andare bene e la Fiorentina a pareggiare. Il Sassuolo ha rischiato di perdere a Crotone, ma alla fine ha pareggiato, e il Genoa ha vinto la sua prima partita da metà dicembre grazie a Olivier Ntcham, già decisivo contro il Bologna nel turno precedente.
L’unica promessa mantenuta dal Torino
La stagione del Torino era iniziata sotto i migliori auspici, poi, nel corso dei mesi, si è rivelata abbastanza deludente. L’unico suo giocatore che non ha mai smesso di fornire ottime prestazioni con continuità è stato Andrea Belotti, che in questo momento è il più promettente e talentuoso centravanti italiano che si possa trovare. Contro il Palermo ha segnato tre gol in otto minuti. Il primo grazie all’uscita sbagliata del portiere, gli altri due contro una squadra scarica e senza più motivazioni. Ma ora, a 23 anni e con 22 gol segnati, è il capocannoniere della Serie A, davanti a Edin Džeko e Gonzalo Higuaín.
Era dai 27 gol di Santos nel 1950 che un giocatore del Torino non segnava così tanto in una stagione, e dal 1987 che un calciatore del Torino non segnava due triplette in un anno. Insieme a Pierre-Emerick Aubameyang, Belotti è l’unico in Europa ad aver segnato più di cinque gol di testa, con il piede destro e con il sinistro. La sua tripletta contro il Palermo è la quinta più veloce nella storia della Serie A. Prima di lui ci sono niente di meno che Andriy Shevchenko, Marco van Basten, Pietro Anastasi e Valentino Mazzola.
Ciro Immobile e la Lazio, come ai bei tempi
Che la Lazio sia una delle squadre più difficili da affrontare quando si trova in un momento di forma, non è più una novità. Per l’intensità del suo gioco e la capacità di adattarsi a partite diverse fra loro, era da anni che non si vedeva una squadra così. Nemmeno la Lazio del terzo posto con Stefano Pioli in panchina — che vinceva giocando probabilmente il miglior calcio della Serie A — era una squadra così inattaccabile e pronta a qualsiasi evenienza come quella di Simone Inzaghi. Oltre a un allenatore diverso, la Lazio di quest’anno ha una cosa in particolare che in quella parte di Roma non si vedeva da un sacco di tempo: un bomber. Con la doppietta di ieri sera a Bologna, Ciro Immobile ha raggiunto i 16 gol in campionato. Negli ultimi sedici anni, solo un giocatore laziale è riuscito a segnare più di 16 gol in un campionato: Hernan Crespo nella stagione 2000/2001.
E i paragoni con la Lazio di Cragnotti non si fermano qui, perché la Lazio di quest’anno dispone di una formazione titolare di altissimo livello, che come qualità meriterebbe almeno di concludere il campionato al quarto posto. Poche altre squadre italiane hanno un difensore completo come lo è Stefan de Vrij e così tanta qualità sulle fasce come quella garantita da Keita Balde e Felipe Anderson. Per non parlare poi del centrocampo, probabilmente il vero punto di forza della Lazio: Biglia, Parolo e Milinković-Savić, oltre a stare perfettamente insieme in campo, stanno disputando una stagione strabiliante. Milinković-Savić, in particolare, in questi sette mesi di campionato è cresciuto come pochi altri calciatori in Serie A.
L’assist di Milinković-Savić per il secondo gol di Immobile.
Fabio Quagliarella è tornato
Fabio Quagliarella ha parlato per la prima volta pochi giorni fa dello stalking subìto per quasi cinque anni da un agente della polizia postale, che per anni ha tormentato lui e la sua famiglia spedendo ininterrottamente minacce, ricatti e false accuse. A Febbraio, dopo che il suo stalker è stato condannato in primo grado a 4 anni e 8 mesi di reclusione, in un’intervista al termine della partita di Serie A tra Sampdoria e Cagliari, Quagliarella si era commosso dicendo: “Sono stati quattro-cinque anni difficili, in cui io e la mia famiglia abbiamo sofferto tanto. E fortunatamente la giustizia ci ha dato ragione”. Quello che gli è successo negli ultimi sei anni ha indubbiamente complicato il suo lavoro e la sua carriera. Ma ora quella storia è finita: con il gol di sabato al Pescara, Quagliarella ha segnato in tre partite consecutive, e non succedeva da tre anni. E a 34 anni, visti i tempi, non è nemmeno troppo tardi.
Mertens e gli altri
È una grande stagione per gli attaccanti della Serie A. Una classifica marcatori così prosperosa di gol non si vedeva da anni. Quando mancano undici giornate alle termine del campionato, ci sono 14 giocatori con almeno 10 gol segnati. Nei primi cinque campionati d’Europa solo Messi e Cavani hanno segnato più di Belotti, che però nella classifica marcatori della Serie A non è così lontano da Džeko, Higuaín, Mertens e Icardi, che gli stanno dietro con 19, 18 e 17 gol.
Secondo i dati analizzati dal CIES, questi sono i miglior giocatori per numero di tiri nei primi cinque campionati europei:
Questo, invece, è il rapporto tra i gol segnati e i fuorigiochi fischiati dei migliori marcatori d’Europa (con dati aggiornati alla penultima giornata di Serie A).