(AP Photo/Rocky Mountain News, Ellen Jaskol)
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A ognuno il suo libro

Consigli su cosa regalare a quelli a cui piace andare in montagna, a chi parla troppo di scontro di civiltà e a chi sogna di scrivere

di Giacomo Papi – @giacomopapi
(AP Photo/Rocky Mountain News, Ellen Jaskol)

Si dice che regalare un libro sia sempre una buona idea, ma spesso è anche la più scontata e anonima: insieme alla bottiglia di vino, ai cioccolatini e al panettone va bene un po’ per tutti, e quindi a nessuno in particolare. Alcune volte si finisce per farsi incartare un bestseller a caso dagli scaffali della libreria, tipo Bruno Vespa sfornato per le feste. Quest’anno consigliamo dieci libri, ognuno pensato per una precisa categoria di persone: il cognato che legge quotidianamente il Fatto quotidiano, la cugina che ha deciso di iscriversi a un corso di tedesco, il suocero nostalgico che ti dice sempre che lui, da ragazzo, «saltava i fossi per il lungo» o anche, semplicemente, un bambino qualsiasi.

Per un bambino qualsiasi

Permettere a qualcuno che ancora non l’abbia fatto di leggere Il GGG di Roald Dahl, prima che il film di Spielberg si sostituisca per sempre alle parole scritte è un bel regalo, quasi necessario. È bene che immagini la solitudine e la paura di Sofia nel dormitorio dell’orfanotrofio, la corsa durante l’Ora delle ombre sulle spalle del Gigante attraverso una campagna inglese sempre più desolata e spaventosa, le sue orecchie immense e il suo buffo modo di parlare, il disgustoso sapore dei cetrionzoli e la terrificante visione dell’Inghiotticicciaviva, del Ciuccia-budella o di altri inquietanti colleghi, fino a irrompere di notte a Buckingham Palace per sorprendere la Regina Elisabetta in camicia da notte.

Da regalare insieme a: un barattolo di cetrioli sottaceto giganti (la cosa più simile ai cetrionzoli nel nostro mondo) oltre naturalmente a un biglietto per il film, in uscita il 31 dicembre.
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A un nostalgico dei tempi andati

Per restare in tema di nani e giganti: a chi è convinto che le cose vadano male perché non ci sono più i politici/scrittori/artisti/musicisti/calciatori di una volta, è giusto regalare Sulle spalle dei giganti di Robert K. Merton, uno dei libri più eruditi e divertenti che siano mai stati scritti. Merton, un sociologo americano morto nel 2003, si diverte a ricostruire la genesi di un’espressione proverbiale semplicisticamente attribuita a Isaac Newton, che si difendeva dall’accusa di contraddire con le sue scoperte i giganti del pensiero antico, gente come Aristotele e Tolomeo, sostenendo, appunto, che i moderni possono vedere più lontano perché siamo tutti nani seduti sulle spalle degli antichi giganti.

Da regalare insieme a: una tessera dell’ANPI.
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A chi non ha paura delle dimensioni

Nel 2016 sono usciti tre romanzi italiani lunghi e importanti, ma molto diversi tra loro. Il primo, che ha vinto il premio Strega, è La scuola cattolica di Edoardo Albinati (1294 pagine per 1,3 kg di peso), un memoir privato e politico sugli anni settanta in Italia di cui qui abbiamo scritto per esteso; il secondo, che ha vinto il premio Campiello, è La prima verità di Simona Vinci (397 pagine per 340 grammi), un romanzo-viaggio-discesa-inchiesta che riporta in vita, con un’intensità che sfiora la violenza, il manicomio lager dell’isola greca di Leros e molte delle persone che vi furono rinchiuse (qui potete leggerne un estratto); il terzo non ha vinto nulla ma è bello lo stesso: Works di Vitaliano Trevisan (656 pagine, 581 grammi) è una specie di curriculum in forma di letteratura che, ripercorrendo le disordinate esperienze lavorative dell’autore, racconta di che cosa parliamo quando parliamo di lavoro.

Da regalare insieme a: il racconto più breve che sia mai stato scritto, Il dinosauro di Augusto Monterroso, che inizia e finisce così: «Quando si svegliò, il dinosauro era ancora lì».
copertine

A chi sogna di scrivere

La scuola milanese di scrittura Belleville ha pubblicato il suo primo libro: Dentro la sera. Conversazioni sullo scrivere di Giuseppe Pontiggia, cioè di uno dei più intelligenti e sottovalutati scrittori della seconda metà del Novecento. Il libro – che comprende un CD – raccoglie le 25 conversazioni sulla scrittura, e sulle scuole di scrittura creativa, che Pontiggia tenne per un programma di Radio Due Rai nel 1994. Il merito dell’intelligenza, della misura e della voce di Pontiggia è di non pretendere di insegnare, come dimostra l’attacco della prima conversazione: «Buonasera. Sono Giuseppe Pontiggia e mi accingo a iniziare con voi un’avventura che durerà cinque settimane; il tema delle nostre conversazioni sarà lo scrivere, i problemi dello scrivere, le modalità e i percorsi dello scrivere».

Da regalare insieme a: un quaderno e una penna.

piattopontiggia

A chi ama le montagne

Le otto montagne di Paolo Cognetti è uno dei casi editoriali del 2016. È stato venduto in 29 paesi e sta vendendo bene anche in Italia. È un romanzo di formazione in prima persona che, per tono di voce e forza nell’evocare paesaggi e infanzia, ha somiglianze con La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano. I protagonisti sono due bambini – Pietro che viene da Milano, e Bruno, che vive in uno sperduto paesino sulle Alpi – che crescono, si perdono e ritrovano sotto l’ombra delle montagne e dell’ingombrante figura del padre di Pietro, che lavora in una fabbrica in pianura, ma trova pace soltanto tra le pietraie e i ghiacciai. È una bella storia di solitudine e amicizia, che parla in modo intenso e non banale – nonostante qualche eco molesta di Thoreau e Into the wild – del disagio della civiltà e della nostalgia della natura.

Da regalare insieme a: un coltellino-cavatappi svizzero.
cognetti

A chi ama camminare

Sylvain Tesson è uno dei più importanti scrittori di viaggio viventi. Il suo ultimo libro si intitola Beresina. In sidecar con Napoleone. Dopo avere fatto il giro del mondo in bicicletta e dell’Asia a cavallo, e avere vissuto nelle foreste siberiane, Tesson ha ripercorso in sidecar i 4 mila chilometri della campagna di Napoleone in Russia, visitando gli stessi luoghi dove nell’inverno del 1812 avvenne un massacro in cui persero la vita quasi 400 mila soldati francesi, per non parlar dei russi (la stessa tragedia di cui Tolstoj, in Guerra e pace, ricostruisce la battaglia di Borodino). Scrive Tesson: «Chissà se Napoleone, almeno una volta in tutta la sua vita, considerò le perdite umane da un punto di vista che non fosse puramente statistico»… «Fu tormentato dai fantasmi?».

Da regalare insieme a: La campagna di Russia 1812-13 di Charles Minard, 1869, una delle più belle mappe mai state realizzate. Il poster costa 14 dollari.
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A chi parla troppo di scontro di civiltà

In Regni dimenticati Gerard Russell racconta i suoi incontri con gli ultimi seguaci di religioni quasi scomparse, spazzate via dall’avvento dei monoteismi e dell’islam in particolare: i mandei, i manichei, i samaritani, gli yazidi, i copti, i zoroastriani e i kalasha. In anni di ricerche Russell è riuscito a farsi descrivere i loro culti, documentando l’astuzia e la violenza con cui nei secoli cristianesimo e islam – molto meno l’ebraismo, che non ha ambizioni universali – riuscirono a inglobarli, trasformando antiche divinità pagane in demoni e santi, traducendo i loro riti nei propri. Il Diluvio, per esempio, è un racconto babilonese – Noè si chiamava Utnapishtimun –; il battesimo è un rito dei mandei, che inventarono anche il Diavolo, Paradiso e Inferno; pregare tre volte al giorno è un obbligo dei seguaci del dio Mitra, come la stretta di mano che poi si diffuse tra gli ebrei, i cristiani e i musulmani.

Da regalare insieme a: Find Mecca, l’app che indica la Mecca ovunque ci si trovi.
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A chi corteggia cercando di far ridere

Natura morta con picchio di Tom Robbins è uno dei rarissimi romanzi d’amore che fanno anche ridere. Non involontariamente, almeno. Fu pubblicato nel 1980 e porta su di sé spesse incrostazioni della controcultura del decennio precedente, ma è un libro molto originale e divertente. L’amore è quello tra una principessa ecologista, discendente di un antico casato decaduto, e un bombarolo anarchico, detto Picchio, appunto. La loro irresistibile attrazione si scontra per tutto il libro con la domanda più ripetuta ma con meno risposte che l’umanità abbia mai concepito: «Come si fa a far restare l’amore». Il tutto ruota intorno a un pacchetto di Camel e ai suoi reconditi significati esoterici, nascosti dentro il dromedario in primo piano e la piramide sullo sfondo, dà istruzioni dettagliate su come confezionare bombe, sugli alieni e su che cosa sia veramente la luna.

Da regalare insieme a: un pacchetto di Camel, se le autorità sanitarie non avessero deliberato di nascondere il dromedario sotto foto di tumori putrescenti, occhi ciechi e persone agonizzanti.
picchio

A un giustizialista

Sorvegliare e punire di Michel Foucault è uno di quei libri che possono cambiarti la vita, mostrando come alcune pratiche che riteniamo scontate e naturali siano in realtà frutto di processi storici profondi. E come sotto la foga giustizialista si annidino sempre, e ancora, istinti primitivi. Foucault ricostruisce nei dettagli, usando una quantità impressionante di documenti e una scrittura bellissima, la nascita del sistema carcerario moderno, e la sostituzione dei pubblici supplizi con le prigioni. Senza, però, fornire altre soluzioni.
Un’alternativa più recente e meno impegnativa per un regalo allo stesso tipo umano è Teste mozze: Storie di decapitazioni, reliquie, trofei, souvenir e crani illustri di Frances Larson che mostra come, nelle teste degli uomini, sia dei decapitati che dei boia, gli orrori del passato non siano affatto passati.

Da regalare insieme a: una copia del Fatto quotidiano o a un portachiavi del Movimento5stelle.
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A chi sa il tedesco

Schottenfreude è una parola tedesca che significa «Nuove parole tedesche per la condizione umana». È un il libro raffinato e divertente scritto da Ben Schott, già autore qualche anno fa del bestseller L’originale micellanea di Schott. È un dizionario assurdo di neo-parole che definiscono situazioni tipiche con cui tutti abbiamo a che fare quasi ogni giorno: come Dornhöschenschlaf, «fare la bella addormentata per evitare rapporti sessuali», Mahlneid, «invidiare i piatti ordinati al ristorante dal vostro vicino di tavolo», Tageslichtspielschock, «essere sorpresi dalla luce del giorno all’uscita del cinema» o, ancora, Dielennystagmus che sarebbe il «cogliere ed evitare ripetutamente lo sguardo delle persone mentre, per esempio, ci avviciniamo a loro in un lungo corridoio».
Da regalare insieme a: una confezione di würstel e crauti.

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