Il M5S è di “destra pura”, secondo Michele Santoro

Il giornalista ha parlato con Salvatore Merlo del Foglio, criticando i metodi di Beppe Grillo e del suo partito

Il giornalista e conduttore televisivo Michele Santoro, il 3 ottobre 2016
(ANSA/ALESSANDRO DI MEO)
Il giornalista e conduttore televisivo Michele Santoro, il 3 ottobre 2016 (ANSA/ALESSANDRO DI MEO)

Sul Foglio di oggi Salvatore Merlo ha intervistato (per abbonati) il giornalista Michele Santoro, famoso per le sue posizioni da sempre molto critiche nei confronti di Silvio Berlusconi e per una sua iniziale apertura – sempre comunque piuttosto scettica – verso il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo. Santoro ha detto a Merlo:

Per me è ormai indubitabile che il Movimento 5 Stelle è destra. Destra pura.

Santoro ha spiegato la sua critica al M5S, parlando anche del caso di Roma, dove l’amministrazione è guidata dalla sindaca Virginia Raggi:

«I Cinque stelle, con Virginia Raggi, hanno vinto a Roma, e sfido chiunque a riconoscere un cambiamento. (…) E in più c’è il tentativo da parte loro di trasformare il funzionariato comunale, i dipendenti pubblici, in militanti ed elettori del Movimento. Li blandiscono. E anche qui sento puzza di destra. (…) La cosa più inquietante è che non cambia nulla in questo tran-tran romano, sempre più degradato, e al quale ci siamo abituati. Guarda che alla fine Grillo è potere, è partito, è politica. Solo che finge di non esserlo, nasconde la sua natura, vuole apparire diverso. Ipocrita. Come quando si presenta con i jeans lisi, ma ha la Ferrari in garage e i filippini che rispondono al telefono nella sua villa: ‘Il padrone è uscito’. Con questi non puoi avere un dibattito, tu fai domande e loro rispondono con il manganello e l’insulto. E Grillo fa finta di nulla.»

Santoro ha anche parlato del presidente del Consiglio Matteo Renzi, dal quale secondo lui dipende la sopravvivenza della sinistra in Italia:

E’ l’unico in campo che riesce a dare qualche calcio al pallone, malgrado io trovi insufficiente il modo in cui affronta l’economia, come un Blair tardivo. E lo trovo lento anche nel saper far svolgere agli strumenti come la Rai la loro funzione di acceleratori dei processi culturali ed economici del paese. Però questo non mi impedisce di vedere quanto siano patetici D’Alema e Bersani quando dicono che se cade Renzi non succede nulla. Se cade Renzi cade la sinistra in questo paese