Jean Gabin, morto 40 anni fa

Fu uno dei più grandi attori francesi tra gli anni Trenta e Sessanta, compagno di Marlene Dietrich nonché uno dei migliori Maigret

Jean Gabin in una foto del 1964
(AP Photo)
Jean Gabin in una foto del 1964 (AP Photo)

Jean Gabin, che fu uno dei più famosi attori francesi tra la fine degli anni Trenta e gli anni Sessanta, morì a Parigi il 15 novembre 1976, quarant’anni fa. Era nato nella stessa città settantadue anni prima, quando si chiamava ancora Jean-Alexis Moncorgé, figlio di due ballerini e intrattenitori che lavoravano nei locali parigini.

Lasciò la scuola presto, fece diversi lavori e a 19 anni ottenne una piccola parte in uno spettacolo del Folies Bergères, il famoso locale di Parigi. Dopo il servizio militare si dedicò interamente allo spettacolo, ottenendo varie parti minori anche al Moulin Rouge, e cominciando a farsi notare. Nel 1928 recitò in due film muti, e con l’arrivo del sonoro le sue parti aumentarono, finché nel 1934 recitò da protagonista in Il giglio insanguinato, un film di Julien Duvivier su un cacciatore del Québec. La svolta arrivò però due anni dopo, quando recitò in un altro film di Duvivier, La Bandera, su un francese che commette un omicidio e si arruola nella legione straniera spagnola.

Con i film di Duvivier Gabin era diventato una delle principali star maschili del cinema francese, e negli anni successivi consolidò la sua fama, con film come Il bandito della Casbah, sempre di Duvivier e Verso la vita, La grande illusione e L’angelo del male del grande regista Jean Renoir, con i quali ottenne una grande visibilità internazionale. Dopo l’occupazione nazista della Francia, nel 1940, Gabin si trasferì a Hollywood, dove iniziò una relazione con la diva del cinema Marlene Dietrich, che finì nel 1948. Negli Stati Uniti girò un paio di film, che però non ebbero successo, anche perché lavorò per la casa cinematografica RKO, che tra la fine degli anni Quaranta e l’inizio degli anni Cinquanta stava attraversando un momento di grande crisi (dal quale peraltro non si riprese più).

Tornato in Francia si unì alle forze di liberazione francesi di Charles De Gaulle, guadagnandosi una Médaille militaire e una Croix de Guerre per aver combattuto in Nord Africa. Stava ancora insieme a Dietrich, ma come era già successo a Hollywood ebbe problemi con le produzioni cinematografiche che non volevano assegnare una parte ad entrambi nei loro film. La sua carriera, tra la fine degli anni Quaranta e l’inizio dei Cinquanta, attraversò un momento di difficoltà: i film che faceva avevano poco successo commerciale – anche Le mura di Malapaga, che vinse l’Oscar per il miglior film straniero nel 1951 – così come i suoi spettacoli teatrali. Le cose cambiarono dopo Grisbì, un film del 1954 di Jacques Becker in cui Gabin interpretava un ladro anziano che fa un ultimo colpo per ritirarsi a una vita tranquilla, ma ha dei problemi violenti con gli altri membri della sua banda. Il film fu un successo e rilanciò la carriera di Gabin, che ottenne il ruolo del commissario Maigret in tre film tra il 1958 e il 1963. Gabin fu l’attore che fornì l’interpretazione cinematografica più apprezzata e ricordata del commissario inventato da Georges Simenon.

Alla fine degli anni Cinquanta recitò insieme a quelle che sarebbero diventate le più grandi star del cinema francese degli anni Sessanta e Settanta, da Brigitte Bardot a Jean-Paul Belmondo ad Alain Delon. Morì di leucemia a 72 anni in un ospedale di Parigi: il suo corpo fu cremato, e le sue ceneri vennero disperse in mare da una nave della Marina francese.